Mancano ormai meno di due settimane alla data delle Amministrative in cui le Eolie giocano una partita fondamentale: quella del loro rilancio o quella del loro declino definitivo. Non so quanti siano gli eoliani che hanno consapevolezza di questa drammaticità ma temo che la grande maggioranza stia affrontando con leggerezza questo appuntamento rincorrendo simpatie e considerazioni che non hanno niente a che fare col futuro di queste isole, con il benessere dei suoi abitanti, con il futuro dei nostri giovani. Purtroppo così è stato per il passato e così potrebbe essere questa volta ancora.
Da quando nel 2001 una congiura di palazzo sparò sulla mia sindacatura uccidendo non un sogno ma un progetto in fase avanzata di elaborazione e bloccando importanti traguardi come il tanto atteso porto di Sottomonastero capace di proteggere navi e aliscafi dallo scirocco e dal levante, come la depurazione delle acque reflue che avrebbe consentito di creare la doppia rete idrica per rilanciare l’agricoltura e l’allevamento del bestiame, come la creazione del sistema dei servizi a sostegno dei patti territoriali finalizzati soprattutto alla ricettività turistica, ecc.ecc., queste isole non hanno avuto più una prospettiva ed un progetto ma hanno vivacchiato e galleggiato sui favori, sul clientelismo, sul tirare a campare.
Certo anch’io come tanti altri, ho sperato che dal nostro sistema politico emergesse una personalità capace di tirare le fila e di dare spessore alla politica, ma così non è stato e per questo, con alcuni amici, abbiamo promosso e preparato – anzitutto cercando di convincere l’interessato – la candidatura a Sindaco di Riccardo Gullo, uomo di provata esperienza e competenza essendo stato Sindaco di S.Marina Salina e Leni e Direttore del Museo di Lipari. Per lui parla la sua attività a Salina e a Lipari, parlano i porti, il decoro urbano degli abitati, la cresciuta considerazione del nostro Museo prima di tutto nella conoscenza e nella frequentazione degli eoliani a cominciare dai giovani.
Si Riccardo Gullo è la carta giusta per il rilancio di queste isole facendole diventare, come dicevamo trent’anni fa, il crocevia del Mediterraneo. Tutto il resto è sfacelo o al massimo sopravvivenza, è la mediocrità, sono gli interessi personali o quelle dei soliti gruppi di potere che in queste isole hanno sempre combattuto contro il rinnovamento perché poteva mettere in discussione la loro posizione ed i loro privilegi. E quindi si è detto “no” alla società mista che avrebbe potuto fare crescere nelle isole imprenditorialità e lavoro qualificato, “no” al ciclo dell’acqua che avrebbe aperto nuove strade alla nostra produzione ed al nostro commercio, “no” alla qualificazione del nostro turismo oltre il mare e il sole, attingendo alla nostra storia ed alla nostra cultura. Si gli uomini dei “no” sono ancora all’erta con i fucili spianati.
Ma questa volta probabilmente non ce la faranno perché molta gente ha aperto gli occhi. Li hanno aperti i pescatori che non aspettano più seduti a Marina Carta che vengano a dir loro come votare; li hanno aperti gli artigiani e i costruttori che non credono più che si possa vivere di deroghe ai regolamenti ed alle regole; li hanno aperti i giovani che sanno che queste isole possono offrire loro un lavoro sicuro e qualificato purchè ci sia qualcuno che li guidi senza imbrogliarli.
Per questo io credo che Riccardo ce la farà. Non solo perché lui è bravo e lo è veramente ma soprattutto perché i liparesi sono cresciuti e non dovrebbero più ripetere gli errori del passato e vivere altri trent’anni piangendosi addosso.
Michele Giacomantonio
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