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venerdì 12 giugno 2009

L'assessore Sparacino, l'isola pedonale e l'Indignato Speciale in un articolo della Gazzetta del sud di oggi

(Salvatore Sarpi- Gazzetta del sud) Nuovo assessore al comune di Lipari. È, come nelle previsioni, la dott. Domenica (Mimma) Sparacino del Mpa. Prende il posto del dott. Alfredo Biancheri, dimissionario per motivi personali. Il neo-assessore, che si occuperà di Affari istituzionali, si è già insediata dopo aver giurato. Con l'ingresso in giunta della dottoressa Sparacino la compagine amministrativa presieduta dal dottor Mariano Bruno è di nuovo al gran completo. Contestualmente all'annuncio della nomina si è tenuta una riunione di maggioranza che ha affrontato la questione isola pedonale. Una isola pedonale/zona a traffico limitato che esce "confermatissima" nella sua parte portante così come auspicato dall'assessore Corrado Giannò. Previsti piccoli ritocchi ma non si toccheranno le linee guida tra cui il trasferimento della sosta dei veicoli al lato monte a Marina Lunga, la chiusura di tutto il Corso sino al distributore Esso, l'accesso al Corso principale per il carico e scarico di merci solo nelle prime ore del mattino. In atto è previsto sino alle dieci ma ci potrebbe essere un leggero slittamento di mezz'ora. Infine l'entrata in vigore dell'ordinanza potrebbe slittare di qualche giorno. In atto è prevista dal 15 giugno. Intanto a Lipari "tiene banco" la questione occupazionale nella quale si inserisce una presa di posizione degli ex Pumex. Stanchi di aspettare, di essere "presi per i fondelli" e fortemente indignati si sono rivolti all'indignato per eccellenza ovvero: "L'indignato speciale" di Canale 5. Andrea Pamparana ha inviato ieri sull'isola la dott. Calabrese e un cameran. Nello scenario delle ex pomice di pomice è stata raccolta l'indignazione degli ex Pumex che hanno ribadito, tra l'altro, di essere stati sacrificati sull'altare del "Patrimonio dell'Umanità". «Nulla da eccepire – hanno detto tra l'altro – sulla salvaguardia ambientale. Vogliamo solo capire perchè a pagare dobbiamo essere noi che avevamo un lavoro certo ed uno stipendio ed oggi, nonostante le promesse di un reinserimento lavorativo nell'ambito dei Beni culturali, ci troviamo ad affrontare enormi difficoltà. Anche nella gestione del quotidiano».