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venerdì 12 giugno 2009

Spadara e ferrettara. Il punto. Dall'inizio al D.M. 5 giugno nella disamina del rag.Giuseppe Spinella di vice presidente regionale di UNICOOP PESCA

Riceviamo e pubblichiamo:
(Giuseppe Spinella) Ambientalisti e Pescatori, quale futuro per la pesca costiera artigianale?? Quale futuro per i pescatori delle Isole Eolie?? Quale futuro per centinaia di famiglie?? Quale futuro per la nostra economia??
Oggi, al fine di sgomberare il campo da equivoci che possono ingenerare confusione ed approssimazione, è bene fare il punto della situazione dall’inizio e fino al recentissimo e tanto contestato Decreto Ministeriale del 5 Giugno scorso.
Ripercorrendo la storia abbiamo:
Decreto Ministeriale del 23 Maggio 1997 –
( Modalità tecniche di attuazione del fermo di razionalizzazione e riconversione delle unità abilitate alla pesca con reti da posta derivanti)
Circolare 26 Giugno 1997 n. 60128
Decreto ministeriale del 23 maggio 1997 . Modalità tecniche di attuazione del Piano di razionalizzazione e riconversione delle unità abilitate alla pesca con reti da posta derivanti
Decreto Ministeriale 26 Giugno 1997
Modificazioni al decreto ministeriale 23 maggio 1997 recante modalità tecniche per la realizzazione del Piano volontario di razionalizzazione e di riconversione delle unità abilitate alla pesca con reti da posta derivante
Decreto Ministeriale 7 Ottobre 1997
Proroga del termine di presentazione delle domande di adesione al Piano di razionalizzazione e di riconversione delle spadare
Decreto ministeriale 15 Dicembre 1997
Proroga del termine per la presentazione delle domande del Piano spadare
Circolare 7 Gennaio 1998 n. 6025
Decreto ministeriale 23 maggio 1997 – Ulteriori modalità tecniche di attuazione del Piano di razionalizzazione e riconversione delle unità abilitate alla pesca con reti da posta derivante – circolare esplicativa
Circolare 9 Marzo 1998 n. 6234844
Piano spadare: Norme esplicative per l’attuazione delle disposizioni di cui al decreto ministeriale 23 maggio 1997
Decreto Ministeriale 20 Marzo 1998
Modificazioni al decreto ministeriale 23 maggio1997 recante modalità tecniche di attuazione del fermo di razionalizzazione e riconversione delle unità abilitate alla pesca con reti da posta derivante.
Regolamento (CE) n. 1239/98 del Consiglio dell’8 Giugno 1998
Modifica il regolamento (CE) . 894/97 che istituisce misure tecniche per la conservazione delle risorse della pesca ( allegatoVIII)
Decreto Ministeriale 14 Ottobre 1998
Modalità tecniche dell’attrezzo denominato ferrettara
Decreto Ministeriale 16 Ottobre 1998
Proroga del termine di presentazione delle domande di adesione al Piano di razionalizzazione e di riconversione delle spadare
Decreto Ministeriale 3 Maggio 1999
Modificazioni al Piano di razionalizzazione e riconversione delle spadare: in attuazione dell’articlo 7 della decisione del Consiglio 99/27/CE del 17 dicembre 1998
Decreto Ministeriale 5 Ottobre 1999
Termine di proroga per la presentazione delle domande di adesione al Piano di razionalizzazione e riconversione delle spadare.
Il piano di ritiro delle spadare prevedeva:
una indennità di arresto definitivo dell’attività: imbarcazione;
una indennità di riconversione per esercitare altra attività di pesca diversa da rete da posta derivante o verso altro settore economico ( art.6, 1° comma )
Per quelli che non hanno aderito al Piano di razionalizzazione e riconversione è stata consentita l’attività di pesca con reti da posta derivante fino al 31 Dicembre 2001 semprechè venivano rispettate le condizioni introdotte con il regolamento (CE) n.1239/98 ( vedi tabella VIII – divieto di cattura di pesca spada , ecc….)
Del resto il Decreto ministeriale 14 Ottobre 1998 relativo alle modalità tecniche dell’attrezzo denominato ferrettara riportava esattamente quanto stabilito nei decreti e circolari sopra menzionate.
Quindi, pur apprezzando l’interesse della Dott.ssa Basile ed il suo interessamento alla pesca, va corretta l’affermazione che la “ferrettara è stata concessa in sostituzione della spadara.
La “ferrettara” , sin dall’origine, è stata autorizzata per una attività di pesca diversa dalla cattura delle specie che prima venivano catturate con la spadara ossia si possono catturare con la ferrettara: palamita (fino al 31.12.2001); occhiata, sgombro, salpa, boga, alaccia, sardina e acciuga.
Evidentemente i pescatori all’epoca non furono bene informati sui provvedimenti che venivano sottoposti che, di fatto, andavano a far scomparire quelle professionalità di pesca artigianale praticata, almeno nell’arcipelago delle Eolie, da ben oltre 150 anni, con l’attrezzo denominato “palamitara”
Pertanto, come affermato dal Ministro Zaia il 19 Maggio 2009 nella lettera inviata al Sindaco del Comune di Santa Flavia, che suggerisce di imboccare un’altra strada in merito all’utilizzo delle reti derivanti che, per la piccola pesca costiera artigianale, sono state classificate con apposito regolamento comunitario nei sistemi di pesca “Reti ad imbrocco ed impiglianti” e, quindi, reti da posta fissa che possono catturare anche i pesci pelagici.
“Afferma il Ministro che, nella riunione del 20 Marzo 2009 presso la Direzione Generale della Pesca, una delegazione del Dipartimento della Pesca della Regione Siciliana, ha individuato l’ipotesi di avviare, nei prossimi mesi, a livello regionale, la sperimentazione di un nuovo attrezzo con caratteristiche tecniche simili alla “ferrettara”, ma con alcuni adattamenti necessari per tener conto delle contestazioni mosse in passato, dai vari movimenti ambientalisti, di fronte al TAR.
Al riguardo, il Ministro, intende assicurare la piena disponibilità Sua e dei Suoi Uffici affinché l’iniziativa abbia pieno successo”.
Fino ad oggi, la Direzione della Pesca della Regione Siciliana non ha adottato nessun provvedimento, nonostante i recenti Regolamenti Comunitari della Commissione del 14.11.2008 e del 22.04.2009 (Libro Verde) chiedono ai pescatori una diretta partecipazione per adottare decisioni tecniche specifiche a salvaguardia dell’occupazione, delle professioni, dei sistemi economici e della tutela degli stock di pesci stanziali e migratori, per i quali occorre una diversa presa di posizione, considerato che per le specie migratorie il superamento dei limiti delle acque territoriali favorisce i paese terzi e penalizza quelli comunitari.
Anche le posizioni ambientaliste vanno riviste in questo contesto trovando, di comune accordo, soluzioni a salvaguardia delle reciproche esperienze dei reciproci interessi per la sopravvivenza di un settore che, altrimenti, sarà destinato a scomparire con tutte le conseguenze negative del caso.-
UNICOOP PESCA
Il Vice Presidente Regionale
Rag. Giuseppe Spinella