Per la ragazza, nativa e residente nell'isola, non c'è stato nulla da fare. All'agenzia dell'Ustica Lines di Milazzo sono stati irremovibili e a nulla è valso l'intervento dello zio della ragazza, un ex sottufficiale del Circomare Lipari, che a più riprese ha tentato di fare capire che la nipote era figlia di liparesi, residente a Lipari e non una "turista ragazzina" mandata in vacanza nell'arcipelago...per lo più da sola.
Il "problema" sarebbe sorto per la mancanza di un documento di riconoscimento che, tra l'altro, non potendosi avere a quell'età viene spesso sostituito da una attestazione del comune.
Senza voler entrare nel merito o discutere quello che è il regolamento, siamo certi che non si è trattato di un eccesso di zelo da parte dell'impiegato?
Che senso avrebbe avuto da parte di una dodicenne e da parte di un ex servitore dello Stato, tentare di "truffare" l'Ustica Lines e aggirare l'ordinanza pro-ticket?
Infine una domanda che noi, da "eoliani viaggianti", non possiamo non porci anche perchè spesso "testimoni oculari". A Milazzo alla Ustica Lines, così come alla Siremar, si chiede sempre il documento che attesta la residenza a tutti? Tutti coloro che viaggiano da residenti siamo certi che lo siano davvero?