Gentile Direttore, leggendo nei giorni scorsi, in varie edizioni del tuo giornale on-line, le varie mail con le quali i rappresentanti degli albergatori e dei commercianti delle Eolie manifestavano comprensibile preoccupazione per eventuali, quasi certi, cali di presenze turistiche nelle nostre isole dovute alla paura per il terremoto, che andrebbero a peggiorare oltremodo una situazione già di per sè deficitaria, mi convinco sempre più di come siano stati poco lungimiranti coloro i quali hanno deciso di affidare solo ed esclusivamente alle attività turistiche le possibilità di lavoro e quindi di sviluppo delle Eolie in generale e di Lipari in particolare facendo si che venisse cancellata (unica condizione realizzata fra le tante chieste dall'Unesco per accettare le Eolie nella lista dei siti Patrimonio dell'Umanità) l'attività di estrazione e lavorazione della pomice di Lipari, attività che dava lavoro e sostentamento a tante famiglie e creava un movimento di denaro nel circuito economico eoliano sicuramente non indifferente.
Probabilmente, anzi sicuramente, l'attività pomicifera andava regolata, gestita e controllata meglio di come era stato fatto fino ad allora, per preservare il cratere vulcanico alle generazioni future, ma certamente non andava eliminata completamente rinunciando scriteriatamente alla possibilità di lavoro e di sviluppo che essa costituiva per Lipari.
Facendo dismettere l'escavazione della pomice, gli autori di questa scelta, non mantenendo oltretutto l'impegno morale e civile di dare in cambio un lavoro di pari dignità e stabilità ai lavoratori interessati, oltre che amministratori poco lungimiranti, direi quasi scellerati, si sono dimostrati anche moralmente scorretti, per non dire di peggio, perchè per far sì che ciò succedesse non hanno esitato a privare cittadini italiani del principale diritto su cui si fonda la Costituzione Italiana e che é il DIRITTO AL LAVORO, defraudando onesti cittadini lavoratori, in più occasioni, anche della dignità di esseri umani e togliendo loro la possibilità di dare un futuro ai loro figli.
Per giunta l'ELDORADO che dovevano diventare le Eolie una volta entrate a far parte della Heritage List é rimasto soltanto un miraggio, e Lipari invece somiglia sempre più ad una traballante torre di Babele che poco o niente ha che vedere con le altre località, anche italiane, che fanno turismo serio, organizzato e quindi produttivo per la collettività, e gli eoliani devono pregare che non ci siano mai scosse di terremoto (purtroppo però le Eolie sono zona altamente sismica), che le stagioni estive siano sempre meteorologicamente favorevoli, che le società di trasporti garantiscano sempre servizi sufficienti ecc., altrimenti nell'elenco, già molto lungo, degli eoliani senza lavoro, oltre agli ex lavoratori della pomice andranno inseriti tanti operatori turistici.
Allegri però, siamo Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.
Cordiali saluti.
Pietro Sturniolo