Aspettando il SalinaDoc Fest, a Lipari il prossimo 14 settembre e' di scena la proiezione di alcuni stralci del film di Giovanna Taviani ''Fughe e approdi. Ritorno alle Eolie tra cinema e realta''', presentato alla 67* Mostra del Cinema di Venezia il 9 settembre.
Saranno presenti, insieme all'autrice e al protagonista del film, Francesco D'ambra detto Figliodoro, il sindaco di Lipari Mariano Bruno, il Principe Francesco Alliata, fondatore della Panaria Film, il giornalista Marcello Sorgi, autore del libro Edda Ciano e il comunista, Nino Saltalamacchia e Nino Paino del Centro Studi Eoliani, l'antropologa Marilena Maffei, il responsabile del Dipartimento Politiche Migratorie ANFE Sicilia Gaetano Cala' e lo storico dell'emigrazione Marcello Saija.
Il film - prodotto da Kaos cinematografica e distribuito da Cinecitta' LUCE - e' un viaggio su una tartana dalla vela rossa attraverso le isole Eolie, luoghi di espatri e emigrazioni tra Ottocento e Novecento, per raccontarne le fughe e gli approdi tra immaginario e realta'.
Traghettatore del viaggio e' Franco ''Figliodoro'', un ex pescatore originario di Lipari. Era lui che nel film Kaos, del 1984, accompagnava, con la sua tartana dalla vela rossa, una madre e i suoi figli in esilio verso Malta, dove andavano a raggiungere il marito fuggito alla persecuzione dei Borboni.
Lo stesso marinaio che, nella sequenza finale, invitava i bambini in fuga a fare sosta nella spiaggia delle sabbie bianche. Franco Figliodoro e' il tramite tra la troupe e gli abitanti di Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli e Panarea.
Da sempre le Isole Eolie sono state terre di fughe e di approdi.
Di qui fuggivano i cavatori della pomice, per difendersi dal ''male di pietra'', la silicosi. Se ne andavano gli isolani di Stromboli, Salina, Panarea e Vulcano, che emigravano per fuggire il fuoco dei loro vulcani o l'attacco della filossera sulle loro vigne, i loro capperi, il loro grano. E fuggivano i confinati politici racchiusi nel castello di Lipari, come Emilio Lussu e Carlo Rosselli che, una notte d'estate, misero in atto una delle fughe piu' beffarde contro il regime fascista. Qui fu confinata anche Edda Ciano, ''la sorvegliata speciale numero 1'', che a Lipari visse la sua ultima storia d'amore. Ma furono anche, queste, isole di rifugio e di approdo. Qui tornavano i novelli sposi emigrati nel mondo per conoscere le giovani mogli sposate per procura. Vi approdavano i personaggi legati alle pieghe oscure della politica in Europa, che si nascondevano ai piedi dei vulcani per cercare un nuovo modo di vivere. E vi approdavano anche i grandi maestri del cinema, che qui misero piede per accendere le loro fantasie: Roberto Rossellini (Stromboli. Terra di Dio), Michelangelo Antonioni (L'Avventura), i fratelli Taviani (Kaos), Dieterle (Vulcano), fino al Troisi di Il postino e al Moretti di Caro Diario. Nel documentario si ripercorrono quei film e quei luoghi attraverso le testimonianze della gente che partecipo' alla guerra dei due vulcani tra Ingrid Bergman e Anna Magnani; che vide Monica Vitti e Lea Massari perdersi sullo scoglio di Lisca bianca; che aiuto' Nitti e Rosselli a fuggire di notte dal porto di Marina Corta.
Le storie vissute, gli esili, le partenze, gli arrivi e i ritorni, narrati direttamente dai testimoni delle isole, si confondono con le storie dei loro padri e dei loro nonni, ritratti a loro tempo nei grandi documentari di De Seta e della Panaria, che per primi misero piede su queste isole vulcaniche e ne narrarono il fascino e l'orrore. Di volta in volta le immagini del viaggio dissolvono nelle immagini dei film, in un unico impasto tra realta' e finzione, dove le storie reali anticipano le storie immaginarie e le storie immaginarie anticipano quelle reali.
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