Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore,
sul suo giornale, il primo di questo mese, è apparsa la notizia: Inaugurata la mostra “Carabinieri patrimonio della comunità (200 anni di storia)”. Come cittadina, sono stata lieta che, in collaborazione con il Comando Generale, sia stata allestita una mostra nel Centro Studi Eoliano, per omaggiare i nostri militari che, rischiando la propria vita, garantiscono la nostra sicurezza sul territorio italiano e all’estero.
Gli obiettivi della mostra eoliana sono pienamente condivisibili. Mi chiedo perché per l’anniversario di un avvenimento incomparabilmente più importante, quale la tragedia di Bologna, che ha colpito tante famiglie, nessuno si è presentato?
Il 1 Agosto, era la vigilia della strage di Bologna (2 Agosto 1980), alla cui commemorazione nessun esponente del nostro governo ha partecipato, mentre alla mostra sull’Arma, erano presenti alcuni rappresentanti del mondo politico, tra i quali, l’onorevole Italo Bocchino.
Il giornalista de La Repubblica, Michele Serra, in occasione del trentesimo anniversario della strage, titolando il suo articolo, La fuga dei ministri dalla piazza di Bologna scrive: […] colpisce anche perché si aggiunge a un quadro di separazione progressiva e tumultuosa dei cittadini dalla politica e della politica dai cittadini. Paiono vite parallele, dunque, mai convergenti, anche quando l’occasione riguardi tanto la società quanto le istituzioni […]. Ma In un paese nel quale la politica teme il popolo (a meno di incontrarlo in festose adunate di consenzienti o di farne comparsa per tripudi di massa) e il popolo disprezza la politica, è un paese schizofrenico, sdoppiato e, in ultima analisi paralizzato fino a che non accada qualcosa che sblocchi questo imponente ringhiarsi, evitarsi, detestarsi. Se nell’agenda del governo, alla data del 2 Agosto, non è segnata con l’evidenziatore la parola “Bologna”, significa che il prezzo di quattro fischi non vale il dovere di rappresentare lo Stato, nemmeno nel chiuso di un Palazzo comunale. Sia viltà politica, sia pura sottovalutazione, sia il calcolo sgarbo a una città ex-rossa e oggi commissariata (e quasi felice di esserlo: altro scacco alla politica), è una prova di sconsolante debolezza.
Le parole del giornalista Serra sono condivise da Agnese Moro che, il 3 Agosto, su La Repubblica, dice che “è giunto il momento di guardarsi in faccia e aprire gli archivi, perché la storia d’Italia è complicata e tutta da scrivere. La politica deve reggere al peso della verità, dovrebbe saper reggere di fronte a ben altro. Il popolo italiano è al centro della politica, si vede che a qualcuno questo non interessa”.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sferzante con i familiari (cito le parole della giornalista Silvia Bignami), ha affermato: I ministri li avete sempre fischiati. Il Pdl ha difeso la scelta del governo di non inviare a Bologna nessun esponente della maggioranza per il trentennale della strage del 2 Agosto.
Il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Berselli, e l’onorevole Enzo Raisi hanno messo il carico da undici alle parole del ministro La Russa, dicendo che “quella del 2 Agosto è una manifestazione strumentalizzata. E’ una decisione presa per evitare polemiche. Tutti ormai hanno capito che questo è un appuntamento non tanto per ricordare, ma utile a minoranze di poco conto per esprimersi con fischi e trombette. Evitarlo è cosa buona e giusta”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi ha tenuto man forte ai suoi compagni di partito, affermando che “a Bologna c’è sempre stato il triste spettacolo di una piazza che ha espresso odio e livore contro coloro che ritiene avversari. Bene ha fatto il governo a non venire. La strage fu strumentalizzata dalla sinistra sin dai funerali con insulti e sputi a Craxi e Cossiga”.
Il ministro degli Interni, Maroni, aveva fatto sapere di essere persona sgradita.
A chiudere le polemiche è il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, che ha smentito il governo con queste parole: Mai chiesto che non venisse il ministro Maroni.[…] Chi non c’è ha perso un’occasione per la giustizia e per la storia. L’attentato del 2 Agosto ha precise responsabilità. […] Neofascisti, servizi segreti, banda della Magliana e loggia P2, tutti interessati a negare la verità.
Martedì 3 Agosto, il giornalista de La Repubblica, Luigi Spezia, riassume la giornata dell’anniversario della strage: Gli unici fischi alla stazione di Bologna sono quelli di un locomotore che scandisce l’ora, 10 e 25. […] Palazzo Chigi è rappresentato dal prefetto Angelo Tranfaglia e una corona di alloro accanto alla lapide. Viene accolto da un lungo applauso il messaggio Del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che getta un ponte tra passato e futuro: “La trasmissione della memoria impegna anche i magistrati e le istituzioni a contribuire con ogni ulteriore possibile sforzo a colmare lacune e ambiguità sulle trame e le complicità”.
In qualità di parente di vittima di strage ringrazio i rappresentanti del nostro governo, che hanno preferito disertare, ignorare e cancellare un tale evento.
Cordialmente
Dott.ssa Erminia Borzì.