Riceviamo dal geometra Gianfranco Guarino e pubblichiamo:
Prima di parlare dell'intervento , voglio precisare che da Eoliano non posso limitarmi a fare un analisi esclusivamente del progetto di messa in sicurezza, redatto dal Genio Civile opere marittime di Palermo, ma debbo sforzarmi di capire se le opere che si andranno a realizzare, risolvono l'annoso problema dell'attracco e se le stesse in un futuro possono essere integrate migliorate e completate secondo le necessità di noi tutti.
Non vi è dubbio alcuno che l'analisi va fatta in modo più complessivo verificando anche cosa accade negli spazi a terra, oggi e in prossimo futuro.
Il progetto presentatoci dagli enti preposti, prevede un braccio di circa 110 mt. posto tra l'attracco delle navi e il pontile aliscafi, generando tanti dubbi, ne elenco alcuni:
Se fossero posti dei limiti di manovra e ancoraggio imposti dai ritrovamenti archeologici ?
Se gli spazi di manovra in mare risultassero particolarmente ristretti ?
Quali saranno gli effetti della risacca con venti di scirocco e levante ?
Si genera un area reale di messa in sicurezza, o soltanto una maggiore possibilità di attracchi da verificare in ogni caso realmente sul campo ?
Come si svilupperà l'area in un prossimo futuro ?
Le osservazioni fatte, non sono sicuramente quelle di un esperto del settore ne di un progettista di porti, però ho la sensazione di trovarmi in buona compagnia con tanta gente ed esperti del settore.
Diversi anni fa, con l'aiuto dall'arch. Roberto Valle, ipotizzammo un braccio di circa 200 mt. così come graficamente rappresentato, verificando l'aspetto batimetrico e di messa in sicurezza, poi ampliato dal sottoscritto all'intera area portuale, cercando di perseguire alcuni obiettivi tra i quali:
Progettare un attracco garantito per aliscafi e navi con ogni condizioni di meteo, non credo che vi sia Eoliano o turista che non lo chieda;
Eliminare il traffico autoveicolare generato dallo sbarco e imbarco posto al centro di Lipari;
Ridare dignità all'area di via Ten. Mariano Amendola ed alle attività commerciali;
Immaginare lo sviluppo ambientale, quali la stradella di congiungimento tra Marina Corta e Marina Lunga, attracco per piccole navi crociera e megayacht, realizzazione della corsia di ritorno della Ten. Mariano Amendola con chiusura al traffico della parte finale del C.so Vittorio Emanuele, piena fruizione della rotabile Barone, con interventi specifici, etc.
L'ipotesi progettuale del sottoscritto non assegna spazi precisi per aliscafi, navi, etc. che vanno valutati e decisi dagli esperti di settore, ma fa trasparire un concetto di utilizzo dell'area non standart, ma utilizzabile a secondo delle stagioni, delle condizioni meteo, o dell'afflusso di mezzi navali, ovviamente se attrezzata allo scopo, consentendo che le dimensioni dell'intera area portuale siano accettabili e lasciando inalterate tutte le possibilità di sviluppo in un futuro, siano esse di natura pubblica o privata.
Per i fondi attualmente a disposizione il problema di un attracco sicuro, non si risolve nella sua totalità ma in parte sicuramente, (attracco aliscafo lato Marina Lunga).
Per il resto occorrono nuovi fondi, ma sopratutto un idea complessiva dello sviluppo che si vuole dare all'intera area.
I grafici prodotti vogliono solo stimolare il confronto di tutti e la ricerca di ciò che effettivamente si vuole venga realizzato, suscettibili di tutte le modifiche ed integrazioni possibili, alfine di dare un indirizzo chiaro all'Amministrazione Comunale e a tutti gli enti preposti. In modo da impedire che soldi pubblici ottenuti con grande sacrificio non siano letteralmente buttati a mare.
Gianfranco Guarino