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venerdì 6 agosto 2010

EOLIE IN VENDITA di Aldo Natoli

(Aldo Natoli) Ho ascoltato ed apprezzato una intervista rilasciata dalla Dottoressa Caterina Conti, compagna di tante battaglie per salvaguardare i diritti degli eoliani, e persona di grande professionalità e saggezza, su alcune vicende che interessano la vita quotidiana dei cittadini e degli operatori turistici. Alla fine dell’intervista la Signora Conti ha fatto riferimento ad un suo personale sospetto, e cioè che delle forze occulte operano per impoverire l’economia in modo da impadronirsi a basso costo dell’isola, o di parti importanti e significative.
Non credo che le cose succedano per caso, e per negligenza. Esiste, Cara Signora Conti, una regia, ed un regista, che non lascia niente al caso. La sua intuizione, alla luce di quanto è successo l’altro ieri nel nostro Comune, mi porta a riflettere per convincermi che in effetti la strada è ormai tracciata: le Eolie, la cui economia gli amministratori del passato, resistendo a molte tentazioni ed offerte di facile sviluppo, si sono battuti per mantenerne la gestione nelle mani degli isolani, oggi sono diventati terra di facile conquista.
La mancanza del rispetto delle regole e del controllo del territorio e la perdita graduale di ogni autonomia locale comporta uno stato confusionale che distrae i cittadini e che consente di innestare processi che portano ad una inevitabile e pericolosa svendita del proprio territorio. Giorno 2 c.m. è stata infatti indetta dal Sindaco del Comune di Lipari una conferenza preliminare con i tecnici dell’Ente ed il Comando locale della Stazione dei Carabinieri in preparazione della Conferenza dei servizi, convocata per il 4 settembre con gli Enti preposti ai vincoli, i tecnici comunali, i titolari dell’iniziativa ed il Comando Provinciale dei Carabinieri, per l’acquisizione dei pareri sul progetto per la realizzazione del programma costruttivo di alloggi di edilizia agevolata-convenzionata da realizzarsi nel Comune di Lipari, anche mediante la cessione di un’area comunale, presentata dall’”A.T.I- LIPARI “ che raggruppa le società GIOIOSA s.r.l. di Milano ed ARCHENGINEERING s.r.l. di Sant’Agata Li Battiati (Catania).
La progettazione prevede la costruzione di 147 alloggi da realizzarsi: due lotti a Quattropani, un lotto a Pianoconte ed un lotto a Pianogreca, nell’isola di Lipari; un lotto in località San Pietro nell’isola di Panarea; un lotto in località Piano nell’isola di Vulcano.
Gli interventi ricadono tutti in zona agricola “E”, ad esclusione di quello di Panarea che ricade in zona”F4” (vincolo assoluto di edificazione entro i 150 mt. dal mare). Quindi per la realizzazione del programma è necessario che il Consiglio Comunale richieda una variante allo strumento urbanistico all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, per Lipari e Vulcano ed una deroga per Panarea.
Naturalmente l’operazione è lo specchietto per le allodole. Una specie di lasciapassare per bendare gli occhi dei cittadini: la possibilità di edificare nella zona agricola ed all’interno della fascia dei 150 metri dal mare con un alto indice di edificabilità; la cessione dell’area di Quattropani-Castellaro; la gratuità degli oneri concessori, in cambio della costruzione della Caserma dei Carabinieri nell’isola di Panarea e di Lipari. La seconda realizzazione utilizzando il costruendo asilo nido di via Torrente Cappuccini.
Quindi viene offerta all’A.T.I. LIPARI la cementificazione selvaggia del territorio, anche di una zona di particolare pregio ambientale come quella di San Pietro dell’isola di Panarea, perché di questo si tratta, per avere in cambio la Caserma dei Carabinieri di Panarea e di Lipari. E’ evidente un comportamento contraddittorio da parte dell’Amministrazione Comunale. Da un lato si dichiara favorevole all’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie ritenendolo uno strumento necessario per proteggere e tutelare le peculiarità del territorio e dell’ambiente eoliano, in particolare quello agricolo, e dall’altro porta avanti una proposta che richiede una variante ed una deroga allo strumento urbanistico che comporta la ovvia distruzione delle zone agricole interessate dalla progettazione. Un esempio di quanto succede con le varianti urbanistiche ci viene offerto dalle costruzioni realizzate con il Patto Territoriale delle Isole Eolie. Mi piacerebbe conoscere in merito il pensiero del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, l’On. Stefania Prestigiacomo.
L’intervento proposto dall’A.T.I. LIPARI mi porta a fare delle considerazione di natura tecnica, in attuazione della vigente normativa:
1) la variante urbanistica per questa tipologia di costruzioni può essere consentita soltanto dopo che le zone “C” dello strumento urbanistico diventano sature. In atto le zone “C” del P.D.F. e del P.R.G. non risultano essere sature, pertanto una eventuale certificazione in tal senso da parte del Dirigente sarebbe illegittima e non veritiera;
2) quando le zone “C” sono sature si può accedere per questo tipo di intervento edilizio alle zone “E”, purché i terreni siano confinanti con le citate zone “C”. Anche in questo caso esistono grossi dubbi che i lotti oggetto dell’intervento confinino con le zone “C”;
3) l’istruttoria non può essere espletata “salvo buon fine”. La società proponente deve depositare i titoli di proprietà dei terreni oggetto dell’intervento, e non le promesse di vendita, compreso la cessione dell’area di Quattropani-Castellaro, che risulta essere già interessata da richieste di legittimazione da parte dei cittadini possessori;
4) non trova alcuna giustificazione giuridica, ma soprattutto “morale”, ipotizzare una variante ed una deroga al P.R.G. che, secondo quanto affermato dallo stesso Sindaco del Comune, dovrebbe entrare in vigore già dal mese di Ottobre. E’ un’offesa all’intera popolazione che con rassegnazione attende l’arrivo del P.R.G. da moltissimi anni. Avrebbe infatti l’effetto di stravolgere i contenuti e le previsioni di espansione edilizia contenuti nell’importante strumento di pianificazione urbanistica. E’ anche un’offesa per tutti i componenti delle cinque Cooperative Edilizie eoliane che da anni aspettano che si concluda l’iter di assegnazione delle aree per costruire gli alloggi.
5) non vi è alcun dubbio che le Caserme dei Carabinieri sono necessarie. Ma si possono realizzare sfruttando gli appositi finanziamenti, senza dover ricorrere al baratto ed alla svendita del territorio.
Sono certo che il Consiglio Comunale (maggioranza ed opposizione) sappia salvaguardare il territorio da questo tipo di aggressione e di cementificazione selvaggia. Che sappia resistere al “pifferaio” e allo “specchietto delle allodole” per salvaguardare il patrimonio naturalistico e gli interessi dell’economia locale.