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sabato 19 febbraio 2011

Ospedale. I chiarimenti del dottor Paino alla lettera di Profilio

 Riceviamo e pubblichiamo:
Ho letto l' accorata lettera dell amico Tiziano Profilio e, per amore di verità, pur essendo io consigliere di minoranza ma essendomi occupato, nella circostanza in qualita di dipendente, di salvaguardare l'ospedale di Lipari desidero chiarire di che cosa si tratta.
Quando ci recammo a Palermo fu in seguito a un decreto regionale che non ridimensionava l'ospedale di lipari ma lo confinava a pronto soccorso senza possibilità di ricovero ma con sola possibilita di osservazione in urgenza per potere essere successivamente o dimessi al proprio domicilio o in casi particolari trasferiti in altri ospedali che, per mancanza di posti letto, avrebbero pure potuto essere lontani.
Le nuove norme sull'accreditamento istituzionale, previsto dalla legge, non consentivano la permanenza di alcuni reparti e fu grazie alla disponibilita dell'assessore Russo, che non finiremo mai di ringraziare, del presidente della commissione sanità on.Laccoto, della delegazione provinciale di tutte le forze politiche e con la determinante disponibilita del direttore generale dottor Giuffrida, che riuscimmo ad ottenere la permanenza di due aree indistinte di degenza medica e chirurgica e di tutti i servizi: dialisi radiologia laboratorio anestesia camera iperbarica e pronto soccorso. Anche per quelle discipline che la legge non consentiva di erigere a reparti fu comunque garantita la permanenza all'interno delle aree di degenza e furono reperiti piccoli locali per una degenza separata. Era il massimo che si poteva ottenere secondo legge e l'ospedale in atto opera devo dire (anche se non lo devo dire io perchè potrei essere tacciato di conflitto di interesse che non ho comunque essendo avanti negli anni e avendo dimostrato di avere solo interesse a mantenere la struttura) con dignità e nonostante le parole con volumi di attività altissimi,  sia nelle degenze, anche complesse, sia nell'attività ambulatoriale e devo dire( con rammarico anche nella generale insensibilità) grazie allo spirito di sacrificio e all'abnegazione dei dipendenti.
Il fatto che un degente, in caso di reparto pieno e in mancanza di posti letto, possa essere ricoverato fuori reparto avviene in tutti gli ospedali ed è indice di vitalità ed efficienza di un ospedale. Se fosse stata la nostra mamma avremmo preferito certamente in caso di necessita posizionarla fuori reparto anzichè spedirla altrove come purtroppo avviene in molti ospedali per mancanza di posti letto.
Nel caso specifico citato non si trattava di nessuna ammalata che poteva disturbare altri trattandosi di una povera donna anziana che aveva avuto una ischemia cerebrale e aveva necessità di essere trattenuta per qualche giorno in osservazione per ripetere la tac di controllo  e che comunque l'indomani fu tempestivamente trasferita nel reparto di medicina. Ma solo per dimensionare il problema voglio ricordare di avere personalmente lavorato in reparti dove, per mancanza di posti, i degenti vengono accolti in barelle nei corridoi e tutti ringraziano Dio di avere qualcuno che li assiste ma questo è un altro discorso.
Vorrei cogliere l'occasione per invitare a non buttarci la zappa sui piedi da soli e a divulgare solo  disservizi reali che, probabilmente, avverranno anche nel nostro ospedale ma forse in misura piu contenuta che altrove,al fine di evitarli e migliorare nella consapevolezza che casi singoli comunque possono avvenire ovunque e se lo riteniamo ringraziando sempre il Signore di quello che ci dà 
Mario Paino

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