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giovedì 17 febbraio 2011

Mafiosi a Filicudi. Una triste pagina... e la forza e la determinazione degli eoliani nell'ultimo libro di Pino La Greca, in stampa. L'intervista e un filmato inedito

Nel maggio del 1971, con alcuni provvedimenti dell’autorità giudiziaria di Trapani e di Agrigento (sezione prevenzione) si decise di inviare, a soggiorno obbligato, quindici boss della mafia siciliana nell’isola di Filicudi . Fra questi vi era, anche Gaetano Badalamenti di Carini(Palermo)che, all’epoca aveva 47 anni. Inteso con il nomignolo “Battaglia”(dal cognome di sua madre) era considerato un mafioso appartenente alla cosca dei fratelli Greco di Ciaculli, avversari di Angelo La Barbera.
Gli abitanti di tutte le sette isole Eolie rimasero sorpresi e perplessi per l’incredibile ed inverosimile decisione di portare i mafiosi a Filicudi e manifestarono il loro dissenso e disappunto in modo deciso e determinato. I “sorvegliati speciali” giunsero da Messina a bordo di un aliscafo della Società S.A.S. e sbarcarono sull’isola (a Filicudi Porto) alle ore 11 del 26 maggio 1971, accompagnati da una cinquantina di agenti di Pubblica Sicurezza.
Dopo due giorni giunse una nave con a bordo i carabinieri ed una traghetto con altri militari (circa 500) e mezzi da sbarco (camion ed idranti) che non serviranno a niente anche perché sull’isola vi erano soltanto dei sentieri.  Si misero in scena azioni di protesta, compreso lo sciopero generale e gli mafiosi,  a loro volta,si lamentavano per la vita dura che trascorrevano sull’isola.
Lo stesso Badalamenti, intervistato da un giornalista,con un tono di voce ed espressioni articolate e sicure che lo contraddistinguevano, sosteneva che a torto veniva ritenuto un mafioso.
Intanto gli abitanti di Filicudi decisero, con strazio e dolore, di partire dall’isola, portando con loro anche gli ammalati ed alcuni animali domestici.Un vero e proprio esodo di massa che, però, fu determinante per convincere la Corte D’appello a trasferire i mafiosi (che si trovavano da un mese a Filicudi) nell’isola dell’Asinara, in Sardegna a bordo della nave militare “Aldebaran”.
Quei giorni, attraverso una capillare ricerca fatta di intervista, consultazioni di giornali e acquisizione di foto d'epoca, vengono ora descritti in quella che è l'ultima fatica dello scrittore eoliano Pino La Greca.
Del volume, già in stampa, ne parleremo oggi  in questa dettagliata intervista con lo stesso autore. Lo stesso La Greca, attraverso l'acquisizione di vari filmati, ha realizzato una specie di documentario. Di questo vi proponiamo un brevissimo stralcio.
INTERVISTA LA GRECA:

VIDEO-STRALCIO:

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