Riunione di Direttivo fiume quest’oggi in Federalberghi Isole Eolie, a completamento della serie di incontri e di verifiche sul progetto di rifunzionalizzazione della rada di Lipari.
L’associazione, nelle ultime settimane aveva avuto modo di porre tutta una serie di quesiti alla Lipari Porto, la società mista partecipata per il 30% dal Comune di Lipari e per il 70% dalla Condotte D’Acqua che ha realizzato il progetto.
Gli associati, nel confermare il proprio favore ad un progetto di rifunzionalizzazione della rada di Lipari, hanno sollevato una serie di perplessità che mettono parzialmente in discussione alcune scelte progettuali e altre che richiamano l’attenzione su aspetti meramente operativi.
Le motivazioni alla base delle varie considerazioni, saranno quanto prima sottoposte all’attenzione degli organi preposti, e scaturiscono da una serie di valutazioni che andrebbero meglio approfondite sulla base di un piano di sviluppo complessivo dell’isola di Lipari che consenta di contestualizzare il progetto nel tempo ed in relazione ad altri interventi strutturali previsti o da prevedere sul territorio.
Innanzitutto, è ferma convinzione che l’aspetto più importante del progetto debba essere quello di dotare Lipari e le Eolie di un porto commerciale in grado di garantire operatività e riparo anche in condizioni meteo avverse. A questo proposito vanno assolutamente dipanati i dubbi che ancora avvolgono la messa in sicurezza di Sottomonastero a seguito dei timori evidenziati da diversi comandanti e dai piloti del porto.
In secondo luogo, un’isola che vive di turismo e che negli ultimi cinquant’anni deve il proprio benessere essenzialmente al proprio patrimonio ambientale e culturale e alla capacità che questo ha di generare flussi turistici, deve dimostrare a se stessa e al mondo intero che è rispettosa di tale patrimonio anche a costo di dover rinunciare a qualche posto barca.
A tal proposito si ritiene che i massi e, soprattutto, il braccio galleggiante che cingerebbe parzialmente la millenaria rocca del Castello di Lipari, andrebbero evitati. Sempre in quest’ottica, non si ravvisa la necessità (se non meramente economica) di dover rinunciare all’intera spiaggia di Marina Lunga. La parte che dall’altezza di via Zagami (dove è previsto il nuovo attracco degli aliscafi) arriva fino quasi all’attuale stazione dei Vigili del Fuoco potrebbe, infatti, essere risparmiata. I posti barca previsti in quest’area potrebbero essere posizionati nella zona che dalla stazione stessa arriva fino a Porto Pignataro. Così facendo, oltre a mantenere la spiaggia, che dovrebbe essere invece oggetto di riqualificazione e restituita, se non altro, al piacere di poterla percorrere e ammirare sia dalla strada sia dal mare (dove per il camminamento è da poco stato speso circa € 1 milione), si eviterebbe il rischio di costruire una città nella città. Si manterrebbe, inoltre, una maggiore integrazione visiva e funzionale con il resto del territorio, evitando anche di sovraccaricare quella che, stando alle indicazioni ricevute, rimarrebbe l’unica arteria di collegamento tra Lipari e Canneto: la Falcone Borsellino. Tale accorgimento consentirebbe, infine, di evitare buona parte dei fabbricati previsti nella zona di Bagnamare, che sarebbe pertanto prevalentemente adibita a porto turistico e verrebbe percorsa dal camminamento che la metterebbe in comunicazione con Pignataro.
In terzo luogo, è evidente che l’entità dell’investimento sarà direttamente proporzionale alle fonti di reddito che sarà necessario attivare per garantirne il ritorno.
Non avendo potuto prendere visione del business plan non ci è dato sapere quanto frutterebbero le attività attualmente previste nella zona di Bagnamare (circa 1.780 mq di fabbricati) ma, per garantire un adeguato ritorno all’investitore, oltre al notevole risparmio derivante dal mancato realizzo di tale intervento si potrebbe aggiungere anche un’estensione del periodo di riscossione degli oneri previsti sul porto commerciale (attualmente questi sono legati esclusivamente all’investimento previsto sul porto commerciale); anche questi per altro da monitorare.
Tra le altre questioni di carattere operativo da approfondire, sono da segnalare: la mancata previsione di un punto di attracco per la nave della spazzatura e gli eventuali oneri a carico della stessa, la necessità di prevedere interventi per la gestione di un’accresciuta viabilità, l’inevitabile sovraccarico per la rete fognaria, e la necessità di definire un regolamento condiviso che stabilisca una serie di paletti tariffari e operativi sia per il porto commerciale sia per quello turistico.
Christian Del Bono
Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Presidente Federalberghi Isole Eolie
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