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martedì 10 maggio 2011

Comandanti Siremar respingono attacchi. "Non si può nascondere il sole con un lenzuolo"

Comunicato
Usclac Uncdim

UNIONE SINDACALE CAPITANI
CAPITANI LUNGO CORSO AL COMANDO
UNIONE NAZIONALE CAPITANI
DIRETTORI DI MACCHINA

IL SOLE NON SI NASCONDE CON UN LENZUOLO

In questi ultimi tempi spesso abbiamo assistito, silenziosi, a molteplici gratuiti “attacchi” ai comandanti della flotta Siremar che da sempre svolgono con professionalità il loro lavoro. E’ vero che a muoverli è gente non del mestiere, per cui potremmo astenerci dallo scrivere perché tecnicamente insignificanti, ma possono impressionare negativamente l’opinione pubblica. Fortemente disturbati, riteniamo nostro dovere ricondurre tutto nei termini reali e, in tale maniera, qualora ce ne fosse bisogno, difendere il buon nome e l’onorabilità professionale dei nostri rappresentati.
L’operato dei Comandanti nell’omettere uno scalo o una partenza è sempre condivisibile poiché giustificato dalle avverse condizioni meteo marine e dalle oggettivamente precarie condizioni in cui versano gli approdi delle isole. Purtroppo sembra invece che l’insindacabile decisione del Comandante sia una sorta di ancestrale privilegio, e non più regola sancita dal Codice della Navigazione, da potere mettere in discussione.
Leggere negli articoli di stampa affermazioni quali “la nave salta lo scalo di Vulcano ma il sindaco impone l’attracco” rende esclusivamente un non dovuto “gratuito” servizio di immagine al Sig. Mariano Bruno per un fatto reso possibile dalle mutate condizioni meteo e dall’abnegazione del Comandante ed dell’equipaggio tutto nell’effettuare una corsa fuori orario per lenire disagi qualora ce ne fossero stati. Ed ancora, l’affermazione “Stromboli ancora “scippata” della sua corsa”, seguita dal detto sartoriale “Pantalone che paga”, piacevole per i profani del mare, non è produttiva nè risolutiva rispetto ad una mirata soluzione dei problemi esistenti. Non si può nascondere il sole con un lenzuolo. Il geometra consigliere Sabatini non è a conoscenza del fatto che il da lui citato barcone ha un pescaggio a prua di venti centimetri e quello degli aliscafi, invece, è di quattro metri e cinquanta centimetri ? L’accostamento e il commento che ci ha proposto il 02 maggio 2011 è fuorviante dalle reali condizioni, peraltro da Lui stesso accennate, in cui si trova il fondale non dragato dello scalo di Stromboli dove operano gli aliscafi. Abbiamo l’impressione di leggere la pretesa che un cammello debba passare per la cruna di un ago da sarto, per rimanere in sintonia con “pantalone”.
Il Sindaco Bruno farebbe bene a pretendere con la massima urgenza il ripristino della piena operatività degli approdi di Lipari e delle isole che amministra e i Suoi cittadini certamente gliene renderebbero gloria in eterno. Lo sollecitano del resto anche il Presidente di Federalberghi delle Eolie, Christian Del Bono, lo stesso Consigliere Sabatini di Nuovo Giorno e il prof. Riccardo Lo Schiavo di Marevivo Ginostra-Stromboli. Certamente tutti sappiamo che nessuno può obbligare un Comandante a mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri, dell’equipaggio e l’integrità del mezzo stesso, per tentare di effettuare attracchi in condizioni meteo marine avverse. Dimenticarlo si tratterrebbe di pretendere l’impossibile.
LA SEGRETERIA NAZIONALE

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