A due mesi dalle elezioni ancora non sono stati ben delineati gli schieramenti. Le coalizioni giocano una partita di acquisizioni in progress ma nessuno - all’esterno o all’interno delle formazioni - discute sul come affrontare i problemi reali del paese quasi la questione fosse marginale o, addirittura, secondaria.
Le Eolie sono terre martoriate dalla prepotenza e disinteresse di una classe dirigente locale inetta che ha delegato la progettazione del proprio futuro ai politici mestieranti, la cui unica preoccupazione è quella della riaffermazione dei propri privilegi.
Un sistema collaudato della prima e seconda repubblica che vede le intelligenze minori della nostra comunità candidati a rappresentare il popolo eoliano ma, in realtà non sono altro che portatori di idee ed interessi di quel particolare referente politico regionale o nazionale al quale sono legati.
Basti far sfilare nella memoria i personaggi -di ieri e di oggi -che hanno ricoperto ruoli preminenti nelle passate amministrazioni e che non hanno lasciato traccia alcuna del proprio operato.
Basti leggere i nomi dei prossimi candidati a sindaco e chiedersi cosa hanno fatto e dove erano metà di loro mentre le Eolie affondavano nell’oblio dell’attenzione regionale e nazionale e la maggioranza dell’altra metà quale competenza individuale o idea geniale mette in campo per trascinare fuori dal baratro un paese ed una comunità da tempo senza speranza? Il cerchio si stringe e restano solo pochi personaggi seri e validi sui quali puntare i riflettori…
La classe politico amministrativa va rinnovata radicalmente con intelligenze locali che abbiamo come requisiti: competenze specifiche nel settore di loro competenza, onestà morale ed intellettuale, immaginazione, senso della legalità e del bello.
Va rinnovato (operazione più complessa) anche il corpo elettorale, ormai lacero sugli interessi comuni e arroccato sull’acquisizione e mantenimento di piccoli privilegi personali e famigliari.
I cittadini eoliani debbono ritornare “liberi” dalle schiavitù dell’obbligo ( per piaceri ricevuti) , uscire dalla logica dei clan, per tornare ad essere “popolo” appassionato e tenace sempre pronto -come un tempo- a far valere , comunque ed ovunque le proprie ragioni.
Per superare il decadimento economico e sociale dovranno “pesare” i candidati ed i loro programmi e “aprire” gli occhi quando andranno a votare. E’ finito il tempo di fidarsi a occhi chiusi. Non è più tempo di deleghe in bianco
Piero Roux
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