Aree pomicifere messa in sicurezza o piano di riconversione
Aree di intervento
Le aree di cava interessate ad un eventuale intervento di questo genere sono molto estese circa 55 ettari di superficie scoperta e 25.000 mq di superficie coperta (circa 146.000 mc)
Esse infatti riguardano tutto il litorale nord orientale dell’Isola di Lipari nel quale storicamente si è sviluppata negli anni l’attività di escavazione della pietra pomice in un primo periodo condotta a livello artigianale per poi esplodere in quello più invasiva industriale.
Per quanto attiene la superficie coperta si tratta nella maggior parte di opifici industriali ormai in disuso, fatta eccezione del corpo di fabbrica dove ancora ha sede la Pumex SPA in località Porticello.
Ad ogni insediamento industriale risultano collegati alcuni pontili di imbarco (impianti terminali del processo di produzione di materiale alla rinfusa) appoggiati su putrelle in ferro anche questi, nella maggior parte dei casi, non praticabili oltre che distrutti dal mare negli anni.
Unica struttura che non possiamo catalogare come relitto è il pontile denominato numero 1 della Pumex SPA e le relative boe di ormeggio ancora posizionate in aree demaniali e prive di ogni tipo di segnaletica che ne faciliti il loro avvistamento.
Nella la superficie scoperta insistono ancora delle infrastrutture industriali mobili (nastri trasportatori) e fisse (torre di vagliatura ed altri impianti di selezionatura della pomice) ormai anch’essi non più utilizzati dalla data di sequestro dell’area di cava da parte della magistratura.
Progetti di riconversione presentati
Sono state presentate negli anni due proposte inerenti la riconversione delle Aree prima destinate all’attività estrattiva:
1) dalla azienda Pumex SPA dal titolo proposta di valorizzazione e riqualificazione paesistico, urbanistica e di riassetto minerario
2) dal Partito Democratici di Sinistra Lipari dal titolo “Il Parco Geo-Minerario della Pomice di Lipari.
Le differenze tra le due proposte pubblica e politica sono molto evidenti.
Quella privata punta su una riconversione dell’area basata sulla “utilizzazione per l’abbandono dei profili in sicurezza” oltre che in investimenti nel settore turistico-culturale. Quindi ipotizza la rivendita del materiale in esubero ricavato durante i lavori di messa in sicurezza ed escludendo dal progetto di massima l’area Acquacalda.
La proposta politica si concentra invece su aspetti legati all’ambiente e alla cultura riferiti alla centenaria attivita’ della escavazione della pomice a Lipari, compreso la bonifica dell'area di Punta Castagna ed il sito di Acquacalda, senza comunque trascurare iniziative del privato.
Piano di gestione UNESCO e la riconversione
La parte di collegamento col il tema riconversione si trova nella parte ottava “le raccomandazioni poste dall’Unesco. Le risposte del Piano di Gestione”.
I cui punti fondamentali:
a) divieto di prosecuzione dell'attivita' e di apertura di nuove miniere: la chiusura delle cave di pomice e' avvenuta ad opera della la magistratura a fine agosto 2007 oltre che in precedenza dettata dalle raccomandazioni UNESCO;
b) rimozione delle scorie di pomice: attività che deve essere preceduta sempre da accurati studi di fattibilità e di impatto ambientale. Che possiamo identificare con il ripascimento delle spiagge e di riqualificazione paesaggistica
f) reimpiego e/o riabilitazione degli ex lavoratori delle cave chiuse. Questi ultimi “dovranno” essere istruiti attraverso specifici corsi per partecipare a tutte le iniziative divulgative e educative legate ai progetti di riconversione (es. EcoMuseo Regionale della pomice di Lipari, la Scuola del Mare con l’utilizzo di ex capannoni industriali per attività didattiche sportive).
Iniziative da intraprendere nel rispetto del Piano di Gestione
La base di programmazione del Progetto di Riconversione naturalmente deve essere il Piano di Gestione che rappresenta un modello di pianificazione strategica del territorio (Management Plans).
Pertanto, le attivita' che si dovranno sviluppare nell'area sopra esposta e compreso il sito di Acquacalda sono:
1) messa in sicurezza del sito
2) riqualificazione paesaggistica
3) ripascimento delle spiagge
4) bonifica dell'area di stoccaggio di Punta Castagna
5) Eco Museo Regionale della pomice
6) attività didattiche e sportive
7) sviluppo e realizzazione di aree congressuali
8) sviluppo e realizzazione di strutture turistico ricettive di alta qualità.
Criticità nella realizzazione del Progetto di riconversione
Rilevo a mio parere le seguenti criticità:
A) L’area interessata è priva di infrastrutture pubbliche idonee a supportare uno sviluppo di questo tipo in un area di così vasta entità
B) Bisogna definire una volta per tutte la “proprietà” in capo al privato ed al pubblico
C) Gli Investimenti da avviare necessitano di importanti disponibilità finanziarie a supporto. Quindi apertura ad altro tipo di investitori (istituti bancari o fondi di investimento immobiliari etc.)
D) Analisi della Pumex SPA in concordato preventivo ed impatto della procedura concordataria sugli eventuali progetti da avviare.
Accorgimenti futuri
Gli Errori da non ripetere sia da parte del pubblico che del privato.
Pubblico
Immobilismo assoluto. Vedi problematica legata alle cave (trattasi anche di area di proprietà del comune di cui non e' stata mai chiesta la restituzione), il conseguente abbandono delle aree tenute in concessione (messa in sicurezza e bonifica) e la mancata applicazione del Piano di gestione Unesco.
Privato
Il privato non è stato determinato nel portare avanti i progetti per i quali aveva anche ottenuto negli anni 2004-2006 la disponibilità di contributi statali (progetti Meligunte srl contributi concessi in via provvisoria a fondo perduto di circa 5 mln di Euro), ma ha preferito seguire una linea dura e difendere contro tutti e tutto la sua posizione, con una finalità predominante, quella di proseguire l'attività di vendita mediante l'utilizzo del materiale ricavato dalla messa in sicurezza.
Valutazioni Personali
Se noi tutti cambiamo il nostro modo di essere Eoliani si potrebbe ipotizzare una partecipazione a queste iniziative nella forma di azionariato diffuso (ogni singolo soggetto potrebbe partecipare all'iniziativa).
Senza dialogo, senza confronto, senza programmazione, senza partecipazione unitaria dei maggiori portatori di interesse sia pubblici che privati (anche con la costituzione di una commissione specifica), la riconversione dei siti Industriali di Porticello e di Acquacalda resterà sempre un’opera incompiuta.
Speriamo di non dire mai “che peccato” in quanto tale progetto rappresenta una grande risorsa per il territorio (sviluppo economico, occupazione, infrastrutture, qualità del servizio, etc etc).
Infine non dimentichiamoci che siamo un sito UNESCO e che tali progetti se realizzati ci consentiranno di rimanere nella World Heritage List.
Comunque l'argomento che ho trattato nell'incontro promosso da Lega Ambiente, di cui sono socio, necessita di ulteriori approfondimenti.
Ho dato in questo senso la mia massima disponibilità all'amico Giuseppe La Greca che ringrazio per l'invito.
Saluti a tutti
Angelo
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