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lunedì 5 marzo 2012

La dottoressa Pajno risponde ad Angelo Sidoti

Egregio Direttore,
ormai da diversi anni ho preso la piacevole abitudine di seguire quanto accade nel nostro arcipelago  anche grazie al servizio d’informazione svolto dai blog locali.  Inizialmente ricordo si trattava di leggere notizie di cronaca, ma nel tempo sempre più frequenti sono stati gli interventi di coloro i quali hanno trovato in questi il giusto mezzo per dar voce alle proprie impressioni, ai propri sfoghi,  ai propri pensieri. Attraverso i blog sono stati espressi giudizi, forse non sempre qualificati. Non ho mai ritenuto voler intervenire fino ad oggi allorquando ho avuto modo di leggere un’ultima nota di Angelo Sidoti al quale desidererei, per il tuo tramite, rispondere.
Carissimo Angelo,
se volgo lo sguardo al di fuori del mio gruppo, come te noto tanta confusione, leggo di primarie, di personaggi, ma soprattutto leggo di bugie, tante grandi abnormi bugie. Forse Torino è troppo lontana perché tu possa percepire le trame che inesorabilmente porteranno agli accordi trasversali già delineatesi a tavolino.  Chiedi di conoscere i programmi e i soggetti che appoggiano i candidati. Naturalmente non posso che rispondere per me e per il mio gruppo.
Orbene, caro Angelo,  il nostro programma sarà reso pubblico non appena avremo finito di incontrare  tutte le frazioni, tutte le contrade, tutte le isole, tutte le categorie di cittadini. Quando avremmo finito di ascoltare quanti avranno voglia di esprimerci le loro idee, le loro esigenze, i loro suggerimenti  e, perché no, magari anche i loro desideri. Il nostro programma sarà quindi la sintesi ed il frutto del confronto con gli elettori. Vorremmo introdurre quella democrazia “dal basso” che è sempre stata la grande assente nelle precedenti tornate elettorali e crediamo fermamente in tale concetto.  Detto questo potrei azzardare già il primo punto del programma: monitoraggio costante del territorio e dialogo con il cittadino.  Ma andiamo avanti, ci sarebbe molto altro da aggiungere.
 Per quanto riguarda “i soggetti che appoggiano i singoli candidati” , è la gente comune, quella stessa gente stanca di essere considerata per il loro voto strumento di scambio che dà supporto alla mia candidatura.  Sono coloro che desiderano porre fine all’oscurantismo che ha caratterizzato l’ultimo decennio eoliano. Che dicono “NO!” al voto di scambio, al sistema clientelare, al “diritto” scambiato per elargizione di favore. Sono tutti quegli eoliani che prepotentemente vogliono un cambiamento, vogliono essere protagonisti del loro futuro e, cosa ancor più importante, padroni di queste terre che li hanno visti nascere, crescere, mettere su famiglia e nelle quali sperano possano trovare la giusta dimora anche i loro figli piuttosto che, non me ne voglia se ne approfitto, dover partire per Torino. Azzarderei ancora il secondo punto del programma: rivalutazione dello status di cittadino eoliano. 
 Capirai, quindi, che non è soltanto “una contrada piccola come quella di Pianoconte” né tanto meno sono  le “doppiette libere” o i “ NO PARK” a sostenere la mia candidatura. Piuttosto insieme ad essi  è tutta quella gente che, bene dici tu, ha bisogno di certezze per esprimere in piena coscienza e assoluta autonomia il proprio voto, qualunque sia la loro ideologia politica. Se credi che questo voglia dire andare avanti da soli senza per altro determinare alcunché di positivo, sei in errore amico mio. Qualunque sia il risultato di queste elezioni avrà visto nelle nostre preferenze tanti germogli per un domani migliore.  Ognuno di noi, ed io per prima, potremo sentirci tranquilli con la nostra coscienza per aver offerto al paese un’alternativa autonoma e senza legacci, forse l’unica.
Un’ultima cosa tengo a precisare. E’  vero, noi dissentiamo rispetto all’ipotesi di parco così come attualmente previsto e disciplinato dalla normativa vigente. Le numerose, negative, esperienze vissute da altre regioni (  e che sono pronta ad illustrarti con ampio supporto documentale) non depongono infatti per la realizzazione di ulteriori vincoli e restrizioni allo sviluppo del nostro arcipelago già ampiamente tutelato da una serie di strumenti legislativi di garanzia (vedi P.R.G., SIC , ZPS,  vincolo idrogeologico, P.T.P., Riserva, etc.).   Il territorio delle nostre isole  costituisce   una risorsa inestimabile e proprio per questo va adeguatamente tutelato e valorizzato, non certo imbalsamato. Ma anche di questo avremo modo di parlare.
Con l’auspicio che questa mia possa aver offerto a te e al tuo gruppo spunti di sana riflessione, disponibile sempre al confronto, con i sensi della  mia stima, cordialmente ti saluto
Ersilia Pajno     

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