Penso all’espressione cartesiana “
cogito, ergo sum “.Non è un’espressione ad effetto ,né una prova di cultura .
E’ , semplicemente , un modo per dire :” Ho la capacità di pensare , quindi di
mettere in discussione tutto ciò che si evolve intorno a me , conseguentemente ,attraverso le seconda
parte “quindi sono” , rafforzo il concetto che sono quindi in grado o
quantomeno ci provo ,attraverso la
ragione, d’essere padrone del mio futuro .
E questo è il tema principale della
mia riflessione, come essere padroni del proprio futuro.
Ma come si concretizza l’aspirazione
di un uomo che vuole essere padrone del proprio futuro ?
Penso attraverso la condivisione con
l’altro ,che il vangelo riassume nel “ non fare all’altro quello che non vorresti
fosse fatto a te “.
La condivisione ,a mio giudizio, è
l’espressione più alta della democrazia , intesa come ricerca di una modalità
capace di dare al popolo la potestà effettiva di governarsi .
La democrazia può essere diretta ed
indiretta . E’ diretta quando il potere è esercitato direttamente dal popolo
(così era nell’antica Grecia ); mentre è indiretta quando il potere è
esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento) .
E qui casca l’asino !
I nostri rappresentanti, fregandosene
del popolo sovrano , si sono riuniti in oligarchie ( i partiti ) attraverso cui
curano “amabilmente “ l’interesse
proprio e dei propri affiliati .
Per avere un
saggio della longevità di tale corruttela ho riportato di seguito l’intervista rilasciata
nel Luglio 1981 a Eugenio Scalfari da Enrico Berlinguer .
“I partiti di oggi sono
soprattutto macchine di potere e di clientela:scarsa o mistificata conoscenza
della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi
pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero.
Gestiscono interessi ,
i più disparati , i più contraddittori, talvolta anche loschi ,comunque senza
alcun rapporto con le esigenze ed i bisogni umani emergenti , oppure
distorcendoli, senza perseguire il bene comune.
La loro stessa
struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più
organizzatori del popolo , formazioni che ne promuovono la maturazione civile e
l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna
con un “BOSS” e dei sotto “BOSS”.
I partiti hanno
occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo .
Hanno occupato gli enti
locali, gli enti di previdenza, le banche,le aziende pubbliche, gli istituti
culturali, gli ospedali , le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali.
Insomma, tutto è già
lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E’ il risultato è
drammatico .
Tutte le “OPERAZIONI”
che le diverse istituzioni ed i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere
vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della
corrente o del clan cui si deve la carica.
Un credito bancario
viene concesso se è utile a questo fine , se procura vantaggi e rapporti di
clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data , un appalto viene
aggiudicato ,una cattedra viene assegnata , un’attrezzatura di laboratorio
viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura
quei vantaggi “.
f.to Enrico Berlinguer
Era il 1981 e da allora le cose sono
andate sempre peggio .
Nel 1992 abbiamo avuto “mani pulite “ , le monetine di Craxi e
la fine della prima repubblica . I partiti ,gattopardescamente, si sono
riciclati in modo da lasciare tutto esattamente com’era e ci convinsero a
sperare nella seconda repubblica.
Con l’avvento della seconda repubblica
, definita dalla Ministra Severino oggi 14/10 “ una seconda tangentopoli “abbiamo
avuto : Berlusconi ed il “ bunga bunga “,i vari Penati con i compagni di merenda
,dell’Utri ,ancora a busta paga dello Stato sebbene condannato in via
definitiva,i vertici di “Roma Ladrona “, della “Margherita”, le Regioni “ magna
magna”: Lazio , Piemonte , Campania ,
Calabria, Sicilia,Lombardia,Emilia
Romagna e per le altre lo sapremo dopo l’intervento delle Fiamme Gialle
, il governo Monti , a cui tanto dobbiamo , ma che a volte sembra un battaglio
che ,anziché muoversi entro una campana,
è sbattuto nel Parlamento tra PD e PDL , partiti in perenne contrapposizione , tanto da non
consentirgli di varare la legge
anticorruzione ( leggi per i troppi corrotti del PDL) e al Parlamento
quella elettorale e , dulcis in fundo , abbiamo
ereditato Beppe Grillo il taumaturgo .
Credo che non ci siamo privati
proprio di nulla !
Potremmo riassumere che il risultato
di tal governo è stato devastante . Il popolo italiano si è disgregato in una
serie di frammenti , spesso contrapposti tra loro ed ognuno orientato alla spasmodica ricerca della
propria affermazione personale , di
denaro e di potere.
Dallo spappolamento e dalla
scomposizione della “ figura di popolo” , e di coloro che per un certo periodo
di tempo avevano più o meno legittimamente preteso di assumerne la
rappresentanza , è emersa un nuova classe sociale,il residuo immondo che
sopravvive quando tutto il resto è stato consumato e digerito .
Ed il popolo sovrano che fa ?
Aspetta attonito le prossime elezioni Regionali ( Sicilia –Lazio e Lombardia e
forse Piemonte e Veneto per via della Lega ) e quelle nazionali ad Aprile per
capire cosa fare e chi scegliere .
Ma scegliere vuol dire
essenzialmente porsi dei quesiti a cui dare risposte coerenti col proprio modo
di pensare.
Prendiamo il caso del cittadino politicizzato . Questo , suo
malgrado , sceglierà l’apparato di
appartenenza a volte anche turandosi il naso (come si diceva per gli elettori
della D.C.), conscio com’è del forte
risentimento che la gente comune
nutre nei confronti dell’attuale classe politica , a cui non tollera più i
troppi privilegi , il malcostume diffuso, l’arroganza,l’inefficienza,la
corruzione e chi più ne ha più ne metta .
Il cittadino comune , invece, assimila in se almeno due
stereotipi, quello di chi sostiene che “chi
mi dà da mangiare lo chiamo papà “ e quello di chi si ritiene artefice di una libera scelta ( il così detto
“libero arbitrio” ) .
Il primo è contento di
raccattare le briciole ( si fa per dire
) da sotto la tavola del padrone e vive
in simbiosi con questo .
Il secondo
agogna pensare alla politica come al motore che riesce a stimolare e a
far crescere in modo prioritario valori come l’educazione , la conoscenza,l’efficienza,la competitività ,la
ricerca,la produttività ,la competenza,la creatività,l’imprenditorialità,
l’organizzazione , il merito ecc.ecc. .
Purtroppo però deve fare i conti con la quotidianità , che è
completamente differente dalle sue aspettative . Infatti , guardandosi intorno
, non trova altro che corruzione dilagante , malcostume diffuso,
cattivo esempio dall’alto , complicità , finanziamento illegale ai partiti , ed
una classe politica incapace di
legiferare per arginare il dilagare dei corrotti e dei corruttori , nonché litigiosa su tutto tranne che sulla
spartizione del malloppo e sulla insindacabilità dei suoi privilegi ,incurante che la nave sta per affondare ,
che il gradimento nei suoi riguardi è sceso al 3% e
che il 35% della gente non intende recarsi alle urne .
La mancanza di leggi adeguate ha radicato in tutti noi il
convincimento dell’intoccabilità assunta a sistema di vita , contribuendo alla
diffusione della piccola e grande corruzione in tutti i gangli essenziali dello
Stato , corruzione testimoniata in
particolare in politica, specie se si
pensa a quanti indagati siedono in Parlamento, nelle amministrazioni
regionali,provinciali , comunali e nei consigli di amministrazione della res
pubblica .
Ed allora ? A parte la rivoluzione ,ultima razio, il suicidio
e la rassegnazione ci resta il” libero arbitrio “ e , quindi , cogito ergo sum
. E se penso mi sforzo di farmi il meno male possibile .
Considerato che il tipo di democrazia indiretta mi costringe
alla delega di potere , non mi resta che fare una vivisezione del mio
rappresentante da eleggere , perché il non voto agevolerà le solite cricche .
Attraverso quale criterio ? Non è semplice ma almeno ci provo
.
a)
Penso , per
esempio, alla conoscenza personale che può legittimare la scelta;
b)
Penso se ha
sufficiente capacità amministrativa e se ne ha dato prova ;
c)
Penso alla
cultura e all’onestà ;
d)
Penso alla
provenienza , meglio se è un mio concittadino che rafforza il detto “mogli e
buoi dei paesi tuoi “;
e)
Penso alla
disponibilità nel recepimento di interessi vitali comuni da difendere in sede
politica;
f)
Penso poco all’area
politica di appartenenza , per non accreditare il detto che “ tanto sono tutti
uguali “.
Dopo tanta
disamina ho scelto il mio candidato alle prossime elezioni regionali siciliane
che sarà Massimo Lo Schiavo , attuale sindaco di Santa Marina Salina , che se
sarà confortato da uno scatto di orgoglio dell’intera comunità eoliana saprà
degnamente rappresentarci e difenderci . Ad maiora caro Massimo .
Lipari, li 14/10/2012
Ing. Felice Lopes
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