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domenica 14 ottobre 2012

Riflessioni ad alta voce (di Felice Lopes)

Penso all’espressione cartesiana “ cogito, ergo sum “.Non è un’espressione ad effetto ,né una prova di cultura . E’ , semplicemente , un modo per dire :” Ho la capacità di pensare , quindi di mettere in discussione tutto ciò che si evolve intorno a me  , conseguentemente ,attraverso le seconda parte “quindi sono” , rafforzo il concetto che sono quindi in grado o quantomeno ci provo  ,attraverso la ragione, d’essere padrone del mio futuro .
E questo è il tema principale della mia riflessione, come essere padroni del proprio futuro.
Ma come si concretizza l’aspirazione di un uomo che vuole essere padrone del proprio futuro ?
Penso attraverso la condivisione con l’altro ,che il  vangelo riassume nel  “ non fare all’altro quello che non vorresti fosse fatto a te “.
La condivisione ,a mio giudizio, è l’espressione più alta della democrazia , intesa come ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governarsi .
La democrazia può essere diretta ed indiretta . E’ diretta quando il potere è esercitato direttamente dal popolo (così era nell’antica Grecia ); mentre è indiretta quando il potere è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento) .
E qui casca l’asino !
I nostri rappresentanti, fregandosene del popolo sovrano , si sono riuniti in oligarchie ( i partiti ) attraverso cui curano  “amabilmente “ l’interesse proprio e dei propri affiliati .
      Per avere un saggio della longevità di tale corruttela  ho riportato di seguito l’intervista rilasciata nel Luglio 1981 a Eugenio Scalfari  da    Enrico Berlinguer .
             “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela:scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero.
Gestiscono interessi , i più disparati , i più contraddittori, talvolta anche loschi ,comunque senza alcun rapporto con le esigenze ed i bisogni umani emergenti , oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune.
La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo , formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “BOSS” e dei sotto “BOSS”.
I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo .
Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche,le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali , le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali.
Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E’ il risultato è drammatico .
Tutte le “OPERAZIONI” che le diverse istituzioni ed i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica.
Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine , se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data , un appalto viene aggiudicato ,una cattedra viene assegnata , un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi “.
                                                       f.to     Enrico Berlinguer
            Era il 1981 e da allora le cose sono andate sempre peggio .
Nel 1992 abbiamo avuto “mani pulite “ , le monetine di Craxi e la fine della prima repubblica . I partiti ,gattopardescamente, si sono riciclati in modo da lasciare tutto esattamente com’era e ci convinsero a sperare nella seconda repubblica.
            Con l’avvento della seconda repubblica , definita dalla Ministra Severino oggi 14/10 “ una seconda tangentopoli “abbiamo avuto : Berlusconi ed il “ bunga bunga “,i vari Penati con i compagni di merenda ,dell’Utri ,ancora a busta paga dello Stato sebbene condannato in via definitiva,i vertici di “Roma Ladrona “, della “Margherita”, le Regioni “ magna magna”: Lazio ,  Piemonte , Campania , Calabria, Sicilia,Lombardia,Emilia  Romagna e per le altre lo sapremo dopo l’intervento delle Fiamme Gialle , il governo Monti , a cui tanto dobbiamo , ma che a volte sembra un battaglio che ,anziché muoversi entro  una campana, è sbattuto nel Parlamento tra PD e PDL , partiti  in perenne contrapposizione , tanto da non consentirgli  di varare la legge anticorruzione ( leggi per i troppi corrotti del PDL) e al Parlamento quella  elettorale e , dulcis in fundo , abbiamo ereditato Beppe Grillo il taumaturgo .
            Credo che non ci siamo privati proprio di nulla !  
            Potremmo riassumere che il risultato di tal governo è stato devastante . Il popolo italiano si è disgregato in una serie di frammenti , spesso contrapposti tra loro ed ognuno orientato alla  spasmodica ricerca   della propria affermazione personale  , di denaro e di potere.
            Dallo spappolamento e dalla scomposizione della “ figura di popolo” , e di coloro che per un certo periodo di tempo avevano più o meno legittimamente preteso di assumerne la rappresentanza , è emersa un nuova classe sociale,il residuo immondo che sopravvive quando tutto il resto è stato consumato e digerito .
            Ed il popolo sovrano che fa ? Aspetta attonito le prossime elezioni Regionali ( Sicilia –Lazio e Lombardia e forse Piemonte e Veneto per via della Lega ) e quelle nazionali ad Aprile per capire cosa fare e chi scegliere .
            Ma scegliere vuol dire essenzialmente porsi dei quesiti a cui dare risposte coerenti col proprio modo di pensare.
Prendiamo il caso del  cittadino politicizzato . Questo , suo malgrado , sceglierà  l’apparato di appartenenza a volte anche turandosi il naso (come si diceva per gli elettori della D.C.), conscio com’è del forte  risentimento che la  gente comune nutre nei confronti dell’attuale classe politica , a cui non tollera più i troppi privilegi , il malcostume diffuso, l’arroganza,l’inefficienza,la corruzione e chi più ne ha più ne metta .
Il cittadino comune , invece, assimila in se almeno due stereotipi, quello di chi  sostiene che “chi mi dà da mangiare lo chiamo papà “ e quello di chi si ritiene  artefice di una libera scelta ( il così detto “libero arbitrio” ) .
 Il primo è contento di  raccattare le briciole ( si fa per dire ) da sotto la tavola del padrone  e vive in simbiosi con questo .
 Il secondo   agogna pensare alla politica come al motore che riesce a stimolare e a far crescere in modo prioritario valori come l’educazione , la   conoscenza,l’efficienza,la competitività ,la ricerca,la produttività ,la competenza,la creatività,l’imprenditorialità, l’organizzazione , il merito ecc.ecc. .
Purtroppo però deve fare i conti con la quotidianità , che è completamente differente dalle sue aspettative . Infatti , guardandosi intorno ,  non trova altro che  corruzione dilagante , malcostume diffuso, cattivo esempio dall’alto , complicità , finanziamento illegale ai partiti , ed una  classe politica incapace di legiferare per arginare  il dilagare dei  corrotti e dei corruttori , nonché  litigiosa su tutto tranne che sulla spartizione del malloppo e sulla insindacabilità dei suoi privilegi  ,incurante che la nave sta per affondare , che il gradimento nei suoi riguardi è sceso al  3%  e che il 35% della gente non intende recarsi alle urne .
La mancanza di leggi adeguate ha radicato in tutti noi il convincimento dell’intoccabilità assunta a sistema di vita , contribuendo alla diffusione della piccola e grande corruzione in tutti i gangli essenziali dello Stato , corruzione testimoniata  in particolare  in politica, specie se si pensa a quanti indagati siedono in Parlamento, nelle amministrazioni regionali,provinciali , comunali e nei consigli di amministrazione della res pubblica .
Ed allora ? A parte la rivoluzione ,ultima razio, il suicidio e la rassegnazione ci resta il” libero arbitrio “ e , quindi , cogito ergo sum . E se penso mi sforzo di farmi il meno male possibile .
Considerato che il tipo di democrazia indiretta mi costringe alla delega di potere , non mi resta che fare una vivisezione del mio rappresentante da eleggere , perché il non voto agevolerà le solite cricche .
Attraverso quale criterio ? Non è semplice ma almeno ci provo .
a)     Penso , per esempio, alla conoscenza personale che può legittimare la scelta;
b)    Penso se ha sufficiente capacità amministrativa e se ne ha dato prova ;
c)     Penso alla cultura e all’onestà ;
d)    Penso alla provenienza , meglio se è un mio concittadino che rafforza il detto “mogli e buoi dei paesi tuoi “;
e)     Penso alla disponibilità nel recepimento di interessi vitali comuni da difendere in sede politica;
f)      Penso poco all’area politica di appartenenza , per non accreditare il detto che “ tanto sono tutti uguali “.
Dopo tanta disamina ho scelto il mio candidato alle prossime elezioni regionali siciliane che sarà Massimo Lo Schiavo , attuale sindaco di Santa Marina Salina , che se sarà confortato da uno scatto di orgoglio dell’intera comunità eoliana saprà degnamente rappresentarci e difenderci . Ad maiora caro Massimo .
             Lipari, li 14/10/2012
     Ing. Felice Lopes 

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