Riceviamo da Salvatore Agrip e pubblichiamo:Gentile Direttore, su un forum di facebook un amico ha postato una domanda con riferimento al nostro sito Unesco, che è la seguente: "Perchè l'Unesco deve essere visto solo come un onere e non come una inestimabile risorsa?".
La Signora Aimée Carmoz che vive a Stromboli da moltissimi anni, persona molto conosciuta per la sua grande sensibilità verso l'ambiente e promotrice di lodevoli iniziative malgrado la sua veneranda età, si adopera anche in commenti sui forum. Proprio in merito al sopra citato post oggi ha dato una straordinaria risposta che Le invio in allegato, in quanto l'esposizione del suo pensiero credo sia meritevole di ben più ampia divulgazione.
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IL TESTO DELLA RISPOSTA DELLA SIGNORA CARMOZ
Te lo dico io il perché : E che certi eoliani, invece di essere orgogliosi del loro paese per com’è (che ha meritato l’insigne onorificenza), se ne vergognano e lo vogliono modificare con trovate “moderne” .
Ho letto che il governo vuole limitare l’illuminazione “newyorchese” delle città (e di ogni paesello). Noi a Stromboli ci siamo opposti all’illuminazione stradale e i turisti d’estate mica si lamentano, anzi si meravigliano di vedere tante stelle, che nemmeno se le potevano immaginare vivendo loro a Roma, Napoli o San Francisco...
Qui adesso, ci sono turisti... Non ci sono più spettacoli, le discoteche sono chiuse, teatri e anfiteatri anche. Ma ci sono turisti, vengono a vedere cose che da loro non ci sono...
Perché la gente viene da lontano non per vedere cose che a casa sua trova anche cento volte, ne per sentire musica che conosce a memoria; viene per vedere cose sconosciute, cose per lei nuove, il silenzio ad esempio... turisti rapiti dal silenzio che nessuno più in città conosce. Io li sento parlare tra di loro.. il buio, il silenzio, la montagna.. tutte cose dalle quale l’eoliano forse è stufo, alle quali non fa caso, alle quali non da nessun valore...
Poi... costruire. Grandi porti, piste eliportuali e aeroporti... Nessuno viene da Milano per vedere queste cose, che l’Unesco non ammette. Ma c’è chi ci guadagna a costruirli, senza preoccuparsi del danno creato alla comunità.
L’importante non è questo, è il servizio. La pulizia, la gentilezza, i prezzi giusti. Gli aliscafi in orario, le linee comode, che non si dovrebbero tanto diminuire in inverno se soltanto si sapesse organizzare il turismo invernale....
Adesso vengono tedeschi, svizzeri, scandinavi, che non avrebbero motivi validi per venire d’estate, perché d’estate da loro è molto bello... mentre l’autunno e l’inverno sono rigidi e qui per loro è bella stagione. L’Unesco non vieta il riscaldamento nelle stanze.. Non vieta prezzi vantaggiosi per gruppi di studenti, che hanno lunghe vacanze invernali... (In Francia quasi un mese, tra nord e sud). Storia, natura, archeologia, questi sono i turisti dell’Unesco. Chi è che non li vuole ?
Aimée.
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