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mercoledì 13 marzo 2013

13 SETTEMBRE, CAMBIA LA GEOGRAFIA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

Fra sei mesi cambia la geografia degli uffici giudiziari italiani. Il 13 settembre, infatti, entrerà concretamente in vigore la legge 148 e i decreti 155 e 156, che hanno deciso la soppressione di 31 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate e 674 uffici del giudice di pace. L’approssimarsi del 13 settembre ha sollecitato alcune iniziative intese a fermare la legge. La più rilevante è stata assunta in Piemonte, la regione che detiene il maggior numero di uffici giudiziari nel territorio. Il tribunale di Pinerolo ha fatto ricorso alla Corte costituzionale. Nel testo definitivo, il governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia).
La sorte dei 963 uffici giudiziari a rischio chiusura sarà decisa dunque dalla Consulta, che dovrà pronunciarsi sulla riorganizzazione della geografia giudiziaria italiana. Il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori ha assunto analoga iniziativa, depositando l’atto di intervento contro la legge alla Corte.
Il governo Monti ha previsto un risparmio di cinquanta milioni in tre anni. La riforma provocherà la chiusura di quasi mille palazzi di giustizia e il trasferimento di circa diecimila addetti (giudici, pm, personale amministrativo, giudici onorari ecc.) . Vengono soppresi 37 tribunali (5 in Sicilia), 8 procure, 220 sezioni distaccate e 674 giudici di pace. Il totale del personale così recuperato ammonta a 7.603 unità, di cui 2.454 giudici, pm e magistrati ordinari.
Il Coordinamento giudica incostituzionale la legge perché ritiene che la motivazione contrasti con i principi della Carta, che salvaguarda il diritto dei cittadini a ottenere giustizia.
La versione definitiva del decreto prevede: la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di tribunale, confermando così l’iniziale previsione; la riduzione e l’accorpamento di 31 tribunali e di 31 procure. Rispetto allo schema di decreto approvato il 6 luglio scorso, il Governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari, cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino, cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e di dotare di un ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord; la soppressione di 667 uffici di giudici di pace, mantenendo – rispetto alla previsione iniziale – un giudice di prossimità in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) in modo da consentire anche l’eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità dalla terraferma; la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono previsti né esuberi, né messa in mobilità.

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