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giovedì 14 marzo 2013

ARS, DEROGA PER PID E GRANDE SUD PD IN RIVOLTA: “E’ UNO SCANDALO”

di Chiara Billitteri -
Il Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana ha deciso di accettare la richiesta di deroga dei due gruppi parlamentari ‘Pid – Cantiere Popolare’ e Grande Sud, rimasti, rispettivamente, con quattro e tre componenti. Il regolamento dell’Ars prevede, invece, che ogni gruppo sia composto da minimo cinque deputati.
Il gruppo del Pid, il partito che fa capo a Saverio Romano, conta quattro componenti da quando Pippo Gianni (ora Centro Democratico), è passato al gruppo misto: sono rimasti, così, il capogruppo Toto Cordaro, Salvatore Cascio, Roberto Clemente e Valeria Sudano.
Solo in tre, invece, sono rimasti i deputati del partito di Gianfranco Micciche, Grande Sud: Bernadette Grasso, Michele Cimino e Luisa Lantieri.
Ed è già polemica. Dal Partito democratico sono arrivate critiche alla decisione del Consiglio di presidenza, e nonostante il presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone abbia precisato che quanto deciso è previsto dal regolamento, Antonello Cracolici si chiede cosa succederebbe “se nascessero altri mini- gruppi, e chiedessero di essere rappresentati nel Consiglio di presidenza”. “Oltretutto – continua Cracolici – autorizzare gruppi parlamentari ‘in deroga’ significa mantenere nel Consiglio rappresentanti in più, il che determina dei costi aggiuntivi: la politica del rigore e del contenimento della spesa non si può applicare a fasi alterne”.
E sempre dal Pd, Filippo Panarello giudica la vicenda “uno scandalo”. “Una legislatura iniziata all’insegna del rigore e della riduzione dei costi della politica – dice il deputato messinese -, alla prima occasione vira verso lo sbracamento determinando un aumento dei costi del tutto ingiustificato”.

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