sono
un giovane cittadino di Panarea, che ha scelto di improntare la propria vita
sull’isola nel tentativo di potersi creare un’occupazione stabile nell’Eolie,
invece di andare a cercare fortuna fuori, come hanno fatto e continuano a fare molti miei coetanei. Ho avuto occasione di
conoscerla in prima persona e di scambiare qualche parola insieme nel massimo
rispetto. Ho sempre visto in lei una persona capace e corretta, sempre pronta
ad ascoltare gli altri e disponibile al confronto. Devo però sottolineare che
negli ultimi tempi, questa mia stima e fiducia nei suoi confronti, incomincia a
vacillare, dato che molte problematiche della mia amata isola di Panarea continuano
a persistere ed aggravarsi. Voglio premettere che capisco perfettamente
l’attuale situazione economica e le difficoltà che incontra anche all’interno
dello stesso Consiglio Comunale a far approvare qualsiasi norma, decreto o
spesa lei proponga, ma molte delle problematiche che Panarea si ritrova ad
avere sono semplicissimi e banali interventi di manutenzione ordinaria che, di
norma, ogni cittadino italiano richiede al proprio comune. La manutenzione
stradale, ad esempio, è uno di questi problemi. Da anni, infatti, non viene
fatto nulla per quello che è la manutenzione delle stradine carrabili e non dell’isola,
che oggi presentano, in alcuni tratti, vere e proprie voragini aggravate
ulteriormente dalle pesanti piogge di quest’inverno. Esse sono diventate un
vero pericolo per chi vi si trova a transitare sia a piedi che in motorino.
Fino ad ora le uniche contromisure sono state praticate dai costruttori
dell’isola che, di tanto in tanto, si sono presi la briga di riempire queste
buche con del cemento, ovviamente senza autorizzazione e a proprie spese. Altro
problema che bisognerebbe risolvere, ed anche questo di normalissima e ordinaria
manutenzione ma che non viene eseguito da anni, è la pulizia dei pochi ma
fondamentali tombini che servono per la raccolta delle acque piovane. Essi, oltre
ad essere completamente pieni di materiale e quindi inutili, presentano i normali
logorii del tempo e cioè che le griglie cominciano a rompersi e permettono
l’ingresso di rami e materiali di grosse dimensioni che otturando i condotti, aggravando
ancor di più la situazione. Sempre nelle spese di ordinaria manutenzione
dovrebbero rientrare quelle dalla potatura del verde pubblico, e in particolare
quello adiacente ai locali della guardia medica e della sede circoscrizionale
che, trascurato da anni, è diventato una vera e propria giungla. Continuo
ancora con quello che è il problema dell’illuminazione del porto, dei fari e
fanali che servono per l’illuminazione della banchina, fondamentali per
l’approdo dei collegamenti marittimi nelle ore serali. Anche questo problema era
stato sistemato qualche mese fa con l’intervento di liberi cittadini che, baipassando
quelle che erano le direttive del comune, erano intervenuti sul guasto, sempre
di prima persona e a spese proprie, richiedendo all’amministrazione solamente l’acquisto
di una guaina protettiva per coprire l’impianto elettrico riparato. La guaina
non è mai arrivata e ora i fari hanno dato definitivo forfè. Oltre a tutte
queste problematiche, che spero a breve si riescano a risolvere, vorrei
spendere due parole su quello che è il discorso della raccolta dei rifiuti. Ora
io non so quali siano realmente i suoi progetti dopo la chiusura delle ATO, ma,
visto che l’estate si avvicina e la situazione sembra ristagnare in un nulla di
fatto, perché non prendere seriamente in considerazione quella proposta
avanzata da un imprenditore, tra l’altro di Panarea, e aiutarlo a prendere in
mano questo problema con la realizzazione nell’area adiacente alla vecchia
discarica, tutt’ora tale, di un area di stoccaggio e di smaltimento DIFFERENZIATO
dei rifiuti? Vi è già un progetto preliminare, che aspetta solo il vaglio degli
enti pubblici. Potrebbe essere una spesa di bilancio in meno per il comune di
Lipari e la possibilità, per noi panarellesi, di risolvere definitivamente
questo problema. Potrei andare avanti ancora a lungo ad elencare problemi su
problemi che sono presenti nella più piccola delle isole del suo comune, ma mi
voglio limitare solo a queste considerazioni e chiederle anche perché è da più
di quattro mesi che non viene a conferire con la popolazione locale che, se non
l’ha dimenticato, ha sostenuto in percentuale, più di qualsiasi altra isola
alla sua elezione a Sindaco. Capisco che deve sostenere numerosi impegni, ma
credo che una mezza giornata in quattro mesi si poteva trovare. Insomma, Signor
Sindaco da quando si è insediata la sua Giunta Comunale, ormai più di otto mesi
fa, non è stato fatto assolutamente nulla per Panarea. Le uniche iniziative
sono state prese liberamente da noi cittadini, a nostre spese e, in particola,
dai componenti della Circoscrizione. Mi
spiace dovermi rivolgere ai mezzi di stampa e non a lei direttamente per queste
richieste, ma so che le continue sollecitazioni sempre da parte del comitato di
quartiere a lei in prima persona, su questi problemi, non hanno dato nessun
risultato. Vorrei concludere, se mi consente, con una domanda: invece di
millantare a ogni problema la possibilità di dichiarare il fallimento del Comune
che comporterebbe la fine di ogni progetto e l’innalzamento delle tasse al massimo
consentito dalla legge, perché non intentare un’azione legale o politica, per
chiarire quelle che sono state le spese selvagge del passato che avrebbero
portato il Comune di Lipari sull’orlo del collasso finanziario? Questa mia
lettera vuole comunque essere un incitamento e un nuovo invito al dialogo per
risolvere insieme i problemi di Panarea, che diventano sempre più urgenti dato
che la stagione turistica è ormai alle porte.
Marco
Tesoriero
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