Il Governo Monti prevedendo la soppressione dei Tribunali minori e delle sezioni staccate, non ha per niente tenuto conto delle istanze locali e della particolarità del territorio.
Anche su questo argomento, il passato Governo, a mio avvio, preso dalla frenesia del tagliare ad ogni costo, ha “toppato”.
Far confluire e centralizzare tutto sui capoluoghi, o come nel nostro caso su quello di Barcellona Pozzo di Gotto, costringerà i cittadini, gli avvocati e i professionisti periferici di ogni genere a convergere su di essi per ogni attività e questo sarà la conseguenza per congestionare, ulteriormente, i tribunali maggiori oltre a diffuse e molteplici difficoltà per tutti e, in modo particolare, per noi abitanti delle isole minori.
Prima di sopprimere le sezioni distaccate dei Tribunali ordinari come prevede il decreto legislativo n. 155, farebbe bene, il nuovo esecutivo, ad attendere la pronuncia da parte della Corte Costituzionale sui ricorsi presentati in merito ai vari profili d’incostituzionalità di questo decreto legislativo adottato dal governo Monti nel settembre del 2012, cosa che ha fatto anche il Comune di Lipari (anche se presentarlo qualche mese prima, non avrebbe fatto male).
Non è, infatti, ammissibile che queste siano soppresse ancor prima dell’esame di costituzionalità della norma.
Indipendentemente da questo, sarebbe opportuno prorogare almeno di trenta mesi l’effettiva soppressione delle sezioni distaccate dei Tribunali ordinari indicate nel decreto (in tal senso è stata presentata anche una proposta di legge, in discussione alla commissione Giustizia di Camera e Senato)
Ritengo, inoltre, che, per sostenere maggiormente il diritto a non vederci sopprimere la sezione staccata del Tribunale di Lipari, sarebbe opportuno che il Consiglio Comunale di Lipari (magari anche gli altri comuni dell’arcipelago eoliano), richiedesse all’Assemblea Regionale Siciliana, una risoluzione che impegni il Governo Regionale ad attivarsi perchè senz’altro sia concessa una proroga nella chiusura del Tribunale eoliano e, contestualmente, siano istituiti dei criteri oggettivi indispensabili nella valutazione ai fini del piano di ristrutturazione delle sedi esistenti che tutelino e garantiscano territori come il nostro.
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