Cerca nel blog

mercoledì 12 giugno 2013

IL RITORNO AL FUTURO IN SICILIA: BIANCO A CATANIA, ORLANDO A PALERMO

La macchina del tempo ha fatto miracoli stavolta. Ci ha riportato indietro di quasi venti anni, più o meno: Enzo Bianco sindaco di Catania, Leoluca Orlando sindaco di Palermo. Non ha fermato le lancette dell’orologio, le ha riportate indietro di una generazione, forse di più.
Negli anni Novanta Orlando e Bianco, d’amore e d’accordo, nel centrosinistra anche allora, amministravano con alterne vicende le loro città. Bianco si fece la fama di innovatore,Orlando quella di “denunciatore”. Entrambi diedero vita, forse con riluttanza ad un certo punto, al partito dei sindaci, perché la Sicilia, prima che la penisola aveva adottato la nuova legge elettorale, l’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti della provincia.
Il potere dei sindaci aumentò a dismisura a scapito delle segreterie dei partiti e nacque unanuova classe dirigente: le giunte municipali e provinciali furono nominate dai sindaci, che rispondevano al popolo dei loro atti, non più al ras locale.
I primi cittadini di Catania e Palermo, grazie anche alla loro forte personalità, divennero l’icona della stagione politica e a un certo punto parve che potessero, insieme, segnarne il futuro. Il partito dei sindaci non nacque mai, ma la voglia di stabilire collegamenti, lavorare su linee comuni, e ridimensionare il potere delle segreterie a favore delle rappresentanze popolari, c’era eccome.
Le vicende politiche successive, tuttavia, portarono Bianco lontano dalla Sicilia, perché assunse ruoli rilevanti nella Margherita e, soprattutto, nel governo (fu titolare del Ministero degli Interni), Leoluca Orlando avrebbe invece intrapreso nuove esperienze e cercato di raggiungere Palazzo d’Orleans.
Quella stagione – il partito dei sindaci – non lasciò grandi ricordi, ma rappresenta ancora oggi il tempo del cambiamento, concreto e inequivocabile.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.