La ‘battaglia’ di Sandro e Marco Biviano, i due fratelli di Lipari che da 9 giorni protestano davanti Montecitorio per curarsi con le staminali mesenchimali del metodo Vannoni raggiunge l’agognato traguardo.
La notizia è il regalo più bello per chi chiede soltanto di vivere.La commissione Sanità dell’Ars ha approvato una risoluzione con la quale il governo regionale individua le strutture dove sarà possibile sottoporsi alle infusioni di cellule staminali mesenchimali del metodo Vannoni. Si inizierà all’ospedale Cervello di Palermo e al Ferrarotto di Catania.
Una svolta epocale per centinaia di disabili siciliani, molti dei quali gravissimi. Nell’Isola sono oltre 240 i malati che hanno già richiesto di accedere al trattamento.
Grande è la commozione di Pietro Crisafulli, presidente della onlus catanese Sicilia Risvegli, in prima fila tra i comitati Pro Stamina italiani e fratello di Salvatore, morto lo scorso febbraio mentre era in attesa che un giudice lo autorizzasse ad iniziare la cura.“Prima di morire, Salvatore aveva chiesto – racconta Pietro – che la Regione Sicilia permettesse ai malati gravi di curarsi con quella metodologia, portando tanti esempi di casi in cui si erano avuti miglioramenti. Dopo la sua morte abbiamo portato avanti questa battaglia, motivati anche dal fatto che in Sicilia ci sono alcuni pazienti curati col metodo Stamina, come la piccola Smeralda, che ne ha tratto molti benefici. La nostra vittoria è anche la vittoria del papà di Smeralda, Giuseppe Camiolo, che lotta insieme a noi per tutti i malati gravi”.
“La Regione Sicilia ha tenuto conto dell’evidenza dei risultati positivi del Metodo Stamina su molti pazienti e per questo ha fatto una scelta coraggiosa”, spiega l’avvocato Desirée Sampognaro, “Una scelta che arriva mentre molti giudici di fatto condannano a morte tanti bambini negandogli queste cure”.
Ci vorrà ancora del tempo prima che si possa procedere alla infusione di staminali mesenchimali in Sicilia, possibile solo dopo un accordo tra Stamina e le strutture indicate e la probabile costituzione di un Comitato scientifico di controllo regionale della metodica. Ma adesso c’è una speranza in più, e nuove energie per continuare a lottare. Lo sanno bene Sandro, Marco, Elena, Palmina, Mauro, Giuseppe, Smeraldina, Gioele e centinaia di altre persone straordnarie. Piccoli e grandi guerrieri che nonostante la malattia e le difficoltà quotidiane non si sono mai arresi.
Sull’efficacia delle staminali la comunità scientifica internazionale si divide. Ma chi ha già seguito il trattamento sottolinea i miglioramenti riscontrati. I risultati sono soggettivi, è chiaro. Ma uno Stato che si definisce civile non può negare una possibilità di salvezza a chi non ha altra prospettiva se non la morte.
La Regione siciliana, autorizzando il metodo Stamina, ha detto sì alla vita, al diritto dei malati a provare a condurre un’esistenza quanto più dignitosa posibile.
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