Mentre davanti Montecitorio continua la protesta dei disabili che chiedono di curarsi con le staminali mesenchimali, Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, annuncia che oggi consegnerà il protocollo della sua metodica al ministero della Salute.
Una decisione certamente sofferta, arrivata dopo un lungo tira e molla tra la onlus torinese ed il ministero, che non ha acconsentito a nessuna delle richieste di Stamina. A partire dalla presenza nel Comitato scientifico che presiederà alla sperimentazione di un esperto ‘super partes’ chiesto a gran voce da Vannoni e dai sostenitori del suo metodo e che è stata negata. Così come la possibilità che le staminali venissero sottoposte a coltura dietro il controllo dei biologi di Stamina. Niente da fare.
A poche ore dalla consegna del protocollo, Vannoni affida ad una lettera aperta pubblicata su facebook, le proprie considerazioni su una vicenda che tiene banco da mesi sulle pagine dei giornali, che divide la comunità scientifica e ha portato in piazza i disabili gravissimi per i quali non esiste alcuna opportunità terapeutica se non le staminali mesenchimali.
“Cari amici – scrive Vannoni – ho deciso di consegnare domani la metodica standardizzata ed il razionale per le tre patologie richieste. Lo faccio perchè spero che questa apertura trovi dalla parte del Ministero un’altrettanta apertura verso quei pazienti che, oggi, stanno attendendo nella lista di attesa a Brescia il concretizzarsi di un diritto e per coloro che, pur non avendo ancora iniziato il percorso legale, sperano di poter accedere alle cure.
Nessun altro ricercatore avrebbe mai dato la metodica in un contesto di così elevato conflitto di interesse e poca trasparenza.
Mi auguro che questa nostra scelta produca un risultato per tutti quei pazienti che, come i fratelli Biviano, da una settimana davanti a Montecitorio, aspettano una risposta subito, perchè non hanno più tempo.
Se quella fatta è la scelta giusta lo dirà il tempo. A voi tutti cittadini e ai politici che hanno promesso di sorvegliare e tutelare la corretta applicazione della legge e la trasparenza di quanto verrà fatto, il compito di continuare a mantenere alta l’attenzione su questo tema e di combattere perchè le nostre due richieste vengano esaudite (la CRO e l’inserimento di membri senza conflitto di interesse nel comitato scientifico).
Mi auguro che le cure compassionevoli possano continuare in modo certo e spedito perchè è lì che i malati di oggi possono riporre una speranza.
Se questa sperimentazione rappresenterà una nuova opportunità per il futuro o sarà la fine di tutto dipenderà anche da voi e da tutti quelli che si sono impegnati ad aiutarci.
Che questa mia scelta che va contro tanti consigli dati in senso contrario ed a ciò che la logica avrebbe imposto possa aiutare le persone malate a trovare nei politici quell’umanità e quella speranza che cercano disperatamente”.
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