All'interno del castello di Lipari, dopo le erbacce tra le Capanne dell'Età del Bronzo, si consuma l'ennesima vergogna per un'isola che vive di turismo e in un sito meta, ogni anno, di migliaia di visitatori.
I bagni pubblici, ubicati in prossimità della biglietteria del museo, sono chiusi ormai da un paio di mesi.
Se questa situazione poteva "NON COLPIRE" sino a qualche mese fa, adesso, con il notevole afflusso di visitatori, costituisce un problema, una vergogna.
Con i bagni chiusi ci sono due alternative: appartarsi in un angolo remoto, tra rovine millenarie, e soddisfare i propri bisogni corporali; oppure pagare il prezzo d'ingresso ai padiglioni del museo e "godere" del bagno interni.
Ma le lamentele dei turisti si sprecano.
Uno: perchè il bagno interno va in tilt di fronte ai notevoli afflussi
Due: Perchè non tutti i turisti che raggiungono il castello lo fanno per visitare il museo e preferiscono soffermarsi sull'area archeologica a cielo aperto
Possibile non si possa trovare una soluzione all'ennesima vergogna?
Giriamo la palla al sindaco di Lipari "proprietario" dell'area del Castello e che, grazie ad una convenzione con il museo, incassa una percentuale sugli incassi.
E' fattibile "dirottare" una parte di questi fondi per riaprire i bagni pubblici del castello ? Magari in concorso con la direzione del "Bernabò Brea".
In ultima ipotesi non si può pensare di affidare i bagni a qualche disoccupato e bisognoso che, magari, a fronte di un piccolo obolo da parte dei turisti, dia questo servizio?
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