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mercoledì 9 aprile 2014

UNESCO – EOLIE RISCHIO CANCELLAZIONE. NON RISPOSTA A COMUNE DI LIPARI, MA CHIEDIAMO UN DIBATTITO PUBBLICO (di IO, cittadino Unesco)

Riceviamo e pubblichiamo:
Leggo la risposta, negativa ma peraltro non attesa, dell’Amministrazione comunale (anche se non si legge chi dell’A.C.) di Lipari alla LIBERA proposta, nata su facebook, di proporre il GAL Isole di Sicilia come Ente gestore del sito UNESCO delle Eolie. Proposta condivisa dallo scrivente sia per convinzione che per dovere civile.
Innanzitutto, chiedendomi chi risponde dal palazzo comunale alla proposta di petizione, mi chiedo anche :
1) perché l’amministrazione comunale ha sentito la necessità di rispondere. Non è mai stata chiamata in causa, si tratta di una petizione innanzitutto per la tutela delle Eolie dal rischio cancellazione dalla lista UNESCO pensando che il GAL isole di Sicilia (anche per le ragioni che dirò) potesse aiutare in questo;
2) che cosa si vorrebbe intendere l’a.c. (?) per “approccio più organico”. Cosa c’è di più democratico, partecipato, condiviso di una petizione i cui firmatari lentamente ma inesorabilmente e con legge lineare crescono giornalmente. Cosa c’è di più organico? Di più, concertato, di più trasparente, di più voluto, di più legittimato e legittimante?
Oppure, come invece penso di poter interpretare, è giusto intendere che si sia alla ricerca di una soluzione “più organica al sistema”…?.
Ma, proprio perché voglio tenermi lontano dalla politica, da dietrologie fantapolitiche, non credo nemmeno che, questa risposta non richiesta, possa avere lo scopo di creare disinteresse, di produrre il dubbio in chi vuole firmare.
Oppure, dato che l’argomento è complesso e presuppone una posizione a favore o contro, mettendoci il nome, può servire per fargli sapere che l’a.c. non è d’accordo e quindi se firmi…ti controlla!!! Come direbbero gli avvocati: Excusatio non petita, accusatio manifesta (Scusa non richiesta, accusa manifesta )… Ma, così, sconfinerei nella logica politica da cui voglio tenermi lontano…
Così, giusto per dovere civile di risposta, per chi volesse approfondire l’argomento e per non lasciare passare il concetto di non essere cittadini liberi e consapevole che la stessa non può che essere apprezzata dall’amministrazione comunale, mi riporto a ciò che si legge al link della Commissione Europea sull’argomento (http://enrd.ec.europa.eu/leader/leader/leader-tool-kit/the-leader-approach/it/the-leader-approach_it.cfm).
Potremo leggere che il GAL è uno strumento (quello delle Isole di Sicilia, peraltro, senza debiti societari di cui alla gestione tecnica dello scrivente) in cui i comuni non hanno versato un euro, che opera secondo il cosiddetto Approccio LEADER che “consiste nell’ottimizzare le energie e le risorse di tutti i soggetti in grado di contribuire al processo di sviluppo rurale, costituendo partenariati a livello subregionale tra il settore pubblico, quello privato e la società civile.
Ciò vuol dire che serve a collegare e mettere assieme le persone con un metodo “strettamente legato al rafforzamento dei poteri locali attraverso l’elaborazione di strategie di sviluppo e l’allocazione delle risorse a livello locale. E il principale strumento per implementare l’approccio LEADER allo sviluppo territoriale e per coinvolgere i rappresentanti locali nei processi decisionali è il Gruppo di azione locale (GAL).”
E poi, mi sia consentito, ma come si fa a dire che le isole minori siano “territori, che legati ad un filo comune di azioni locali, sono estranei, e così restano, alla gestione di un sito che riguarda il riconoscimento di una peculiarità legata alle sole Isole Eolie”. E’ UNA INDIFENDIBILE CONTRADDIZIONE IN TERMINI oltre che una affermazione dall’anacronistico sapore campanilistico/secessionista…!
Il GAL Isole di Sicilia, il Piano di Sviluppo Locale che lo regge, nasce, al contrario, proprio dal fatto che le isole di Sicilia, TUTTE, hanno caratteri comuni, hanno storia comune, hanno problemi comuni, cercano soluzioni comuni. Le hanno cercate e, spesso, le hanno trovate!
Tutti gli interventi di programmazione negoziata, il PIT isole minori, l’Accordo di Programma Quadro, il DUPIM, e chi più ne ha più ne metta sono tutti figli di un unico sistema; quello delle isole.
Ed ancora, come non ricordare che “Il Complemento di Programmazione del POR Sicilia 2000-2006 ha previsto la formazione di un Progetto Integrato per le Isole Minori finalizzato a garantire il raccordo con gli altri strumenti di intervento per lo sviluppo delle isole Minori sulla base di un’idea forza condivisa”: quella delle isole minori come UNICO SISTEMA NEL MEDITERRANEO.
Proprio il PIT isole minori si concluse con un Documento Definitivo dal titolo “LE ISOLE, UN PARCO NEL MEDITERRANEO”, ed era stato sottoscritto da tutti i comuni delle isole minori della Sicilia che peraltro, nel lontano 20 maggio del 2003, hanno anche “sottoscritto un Protocollo di Intesa con il quale si sono impegnati a procedere in maniera unitaria e condivisa alla formazione e alla realizzazione di questo progetto”.
L’Idea Forza che reggeva quel progetto è la madre delle odierne ragioni del GAL Isole di Sicilia.
Era l’idea che si imperniava su : l’identità culturale, fortemente connotata dalle caratteristiche mediterraneee, di insularità, di peculiarità e irripetibilità degli stili di vita nelle Isole Minori; la qualità territoriale e ambientale, intesa quale piena coerenza degli insediamenti, delle attività produttive e dei comportamenti rispetto all’identità, ai paesaggi, all’irripetibilità e alla morfologia dei luoghi delle isole minori; l’accoglienza , intesa come capacità di promuovere una identificazione unitaria delle isole e come attenzione sistematica all’ospitalità sia sotto l’aspetto culturale che sotto quello della creazione di strutture e iniziative concrete.
Tutto ciò portava all’obiettivo generale di quel progetto che consisteva nel trasformare le isole minori da comunità marginali e periferiche della Sicilia in un Sistema a rete in grado di promuovere occasioni di sviluppo economico e sociale.
Ed è quello che il GAL isole di Sicilia sta oggi facendo, già nei pochi mesi di operatività con il nuovo Ufficio di Piano grazie all’attuazione del PSL Isole di Sicilia i cui bandi, i cui progetti sono figli della concertazione. Ed è quello che potrebbe continuare a fare grazie alla nuova programmazione 2014-2020.
Mi dispiace dirlo, consapevole del peso di ciò che dico, ma questa risposta dell’Amministrazione Comunale (chi dell’a.c.?) può rappresentare un salto nel buio. Così come proposta, parrebbe figlia delle vecchie logiche di “cencelliana” memoria. Le parole che si leggono hanno il sapore di chi si chiude, di chi ha timore, di chi usa il politichese, di chi ti dice che “l’Amministrazione sta percorrendo una soluzione più snella che mette insieme e coordina decisori politici locali e portatori di interessi”. Quindi, fatevi i fatti vostri, fuori dal palazzo!
Beh! È il proprio il caso di chiedersi chi siano questi “decisori politici locali”, di quali interessi si parla e a quali portatori di interesse si fa riferimento? Chi è più portatore di interesse legittimo del semplice cittadino che fa liberamente una proposta firmandosi?
Invece, dall’esperienza di questi mesi di collaborazione con il sindaco di Lipari e dalla sua sensibilità dimostrata sui temi che reggono le ragioni anche del GAL, sono certo che questa risposta possa essere figlia di alchimie politiche utili a equilibri pre-elettorali più che espressione di un reale altro approccio democratico e partecipato e che, sono certo, a breve esploderà coinvolgendoci tutti.
Il riconoscimento ottenuto nel 2000 dalle Eolie e tra poco anche per Pantelleria, è un valore aggiunto che deve essere richiesto per tutte le isole della Sicilia.
Io auspico che le nuove generazioni abbiano il coraggio di osare, di fare sentire il proprio “IOP”, abbiano la forza, la voglia, l’interesse di essere protagonisti del loro tempo e del loro futuro. Ma devono osare, devono dire no, devono farsi sentire: E SE NON ORA, QUANDO?!
E proprio per questo chiedo, anche a nome di tutti i sottoscrittori, all’amministrazione comunale di Lipari e a tutte le amministrazioni delle isole minori come libero cittadino, l’apertura di un dibattito pubblico sull’argomento, con trattazione anche in consiglio comunale come da statuto, di un confronto costruttivo per trovare assieme un percorso condiviso e, per questo motivo, sostenibile da tutti, a partire da chi cerca un futuro certo e/o certezza nel futuro che, a mio avviso, può essere trovata sia nelle Eolie come nelle isole minori di Sicilia.
Arch. Roberto Sauerborn (Portavoce)

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