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mercoledì 9 luglio 2014

Cronaca con riflessioni critiche di Mostra L'Arte (di Anna Maria Schmidt)

Organizzata da Aggreg ArtEolie e sotto il Patrocinio dell' Assessorato al Turismo del Comune di Lipari, organizzatore Piero Roux, si è tenuta dal 4 al 6 luglio per strade e piazze cittadine una mostra a cui hanno partecipato molti degli artisti che operano in città.
Senza intenzione, l'itinerario tra gli artisti espositori e le loro opere è in iniziato dal gruppo di discepoli avviati ai segreti dell'arte espressa attraverso segni e colori da Franca Scappin, la maestra, che esponeva in mezzo a loro. Molti i soggetti in repertorio e già presenti i paesaggi eoliani, principale filo conduttore di tutto l'evento e presente nell'intero percorso della mostra. Particolarità della scuola: adolescenti e adulti liparesi d'antica data e liparesi per scelta uniti dal comune universale linguaggio dell'arte.
L'atelier d'arte NIKE di Aurora Varvaro e di Paola Lo Cascio ha esposto dipinti, sculture e oggetti resi preziosi dai tocchi artistici delle due autrici. Belli i piatti, pezzi unici con profili femminili ispirati alla pittura vascolare del Museo Archeologico Bernabò Brea creati da Aurora Varvaro, autrice anche di una serie di piccoli quadri di una Lipari in notturno, di sapore neometafisico. Paola Lo Cascio ha trasformato un oggetto di relativa importanza quale il fermacarte in piccoli capolavori di terracotta ingigantendo le monete greche del III secolo a. C., custodite nel museo di Lipari.
Vivaci, coloratissimi, trasognati, i paesaggi eoliani di Gianluca Lo Surdo, che diviene onirico nelle sue notti dove il fuoco di Stromboli va a legarsi ai raggi della luna e stelle gigantesche e brillanti si sposano con i riflessi del mare. Divertenti i suoi personaggi evasi dal mondo delle carte da gioco e dal Teatro dei Pupi per dominare sul mondo degli umani.
Nelle sue quattro tele "Porte dimensionali" Geri Palamara propone un'isola sospesa tra il reale e l'immaginario, emergente dai rosati colori dell'alba per stagliarsi, nelle diverse ore del giorno con contorni sempre più netti fino a divenire un'enorme scultura scaturita dagli abissi e dominata in alto da un'inquietante sfera: sole, luna, oggetto misterioso? Materializzazione delle nostre paure per quanto ci è ignoto.
Nel segno del ricreare a nuova vita, lanciando un S.O.S. per oggetti che l'ignoranza condanna alla distruzione, si muove Nora Hache che disegna figure in controluce su fogli di un vecchio dizionario o dipinge ex novo mattonelle di distrutti pavimenti di misure giganti fino alla minidimensione di un ciondolo per collana.
Insenature delle Eolie, la sagoma della cattedrale di Lipari, Stromboli e Salina in veduta aerea, il tutto realizzato con il colore e frammenti di materiali riciclati, raccolti tra quanto il mare deposita sulle rive, costituiscono la tematica con cui Silvano (Saltalamacchia) crea divertendosi nell'esprimersi, una sua personalissima e originale visione dell'arcipelago eoliano.
La grande bellezza delle Eolie, il trionfo dei colori, ha fatto vibrare la corda artistica sopita in Tania Klimkovich, una giovane donna bielorussa approdata nell'arcipelago. Passata dai primi rudimenti del disegno all'uso del colore ha dipinto fiori e poi paesaggi eoliani sentiti come esigenza del suo esprimersi.
La firma di Marcella Di Benedetto era nota come illustratrice di libri di racconti per bambini, editi da Strombolibri. Ora è presente alla mostra con dipinti dedicati alle Eolie e a Stromboli in particolare. Dietro un'apparente naïf si legge l'acquisita disciplina a geometrizzare collocando nello spazio, propria all'architetto. Opera per stesure di colore dense e contrastanti. 
Le isole dei venti la fanno da assolute protagoniste negli acquerelli di Renata Conti. Con questa difficile tecnica che non ammette ripensamenti l'artista ci trascina in una girandola di scorci di paesaggi eoliani colti in tutte le stagioni e in tutte le ore con cieli ora sereni, ora solcati da nuvole, talvolta grigie e cariche di pioggia. Si aprono al nostro sguardo distese marine di calma piatta, striate di riflessi nella vasta gamma dell'azzurro ma le acque diventano torbide e si frangono a riva, schiumose, contro le canne spezzate dal vento.
Belli i gruppi di vecchie case aggrappate alla roccia. Inusuale e accattivante la lunga striscia con l'isola di Stromboli, vista da Ginostra, irrealmente galleggiante su acque immote.
Questa non breve sequenza di esposizioni si è offerta ai frequentatori del Corso. E' stato un tacito invito alla riappropriazione del Bello, proposto fino a Marina Corta e alla scalinata di S. Giuseppe.
Nello spazio de ll'associazione SS. Cosma e Damiano erano in mostra le sculture di Bartolo Basile, figlio d'arte, e di Francesco Basile. Ambedue hanno operato con le materie depositate nei millenni dai vulcani. Bartolo ha giostrato con l'ossidiana evidenziandone le potenzialità.
Belle le sculture a mezzo busto con le nere e lucide chiome e il personaggio incappucciato, inquietante creatura del mistero.
Francesco Basile, di più lunga attività per ragioni anagrafiche, può vantare capacità ad operare sia con la durezza delle pietre che con i legni traendone figure suggerite dalla stessa materia. Suggestioni di antiche parlate hanno i suoi bassorilievi su pietra: Ippocampo, Geco,Testa femminile (Strega?Gorgone? Erinni?).
Dispiace sconoscere il nome dell'autore dei modellini di imbarcazioni esposti nella stessa sagrestia.
Accanto alle sculture i gioielli di Emanuela Spina con soluzioni di montaggio originali e attraenti gli accostamenti ossidiana-­‐coralli.
Fugace per l'inidoneità dello spazio assegnatogli l'esposizione dei mini modelli di case eoliane e di navigli creati con materiali di riciclo e pazienza certosina da Carlo Merlino.
A ridosso della chiesa di S. Giuseppe l'organizzatore della rassegna Piero Roux autore di pitture su vetro a soggetto sacro e non, tecnica antica e perduta per cui la sua riproposta è stata una vera sorpresa. Accanto erano i ritratti "immaginati" di Peppuccio Costanzo e personaggi dai visi cotti dal sole, proposti da Rosario Rossano che, come detto anche da altri, dipinge per un suo personale impulso ad esprimersi, come gli altri, ha risposto all'invito "L'Arte non metterla da parte"accettando anche i pubblici giudizi.

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