L’ossessione per il “volume” sembra essersi impossessata dei Liparoti…
Non so come va nelle altre isole, ma a Lipari nessuno spettacolo, in piazza o nei locali, è concepito, a prescindere dal genere musicale diffuso, senza l’idea fissa che il volume debba coprire tutto il resto.
L’imperativo è stordire e stordirsi, forse perché la mancanza di rumori assordanti costringe a pensare…
Fare rumore quindi, sempre, comunque ed in ogni luogo, senza rispetto per la cornice che ospita “l’evento” né per gli astanti, magari desiderosi di un po’ di rilassante quiete (certamente più consona alla “natura” ed alla bellezza di molti scorci del nostro arcipelago).
Resto convinto che abbassare i “toni” possa tornare utile a tutti (attività, artisti, popolazione locale e turisti), ma la maggioranza dei miei concittadini, politicamente ben rappresentata, insiste nel sostenere che fare “casino” è l’unico divertimento possibile ed è quello che ci vuole per allietare i turisti.
Anche se l’argomento è profondamente sciocco, la volontà sembra maggioritaria ed obbliga ad adeguarsi, come è già successo (obtorto collo) per lo scellerato abbandono di una piazza (MARINA CORTA) che fa invidia al mondo, ma che lasciamo consapevolmente degradare nel disordine e nell’incuria.
Qualche sera fa, per esempio, nell’ambito della manifestazione “mostra l’arte”, mi è stato riferito che un tentativo di esposizione di quadri nella piazza di Marina Corta è stato abortito causa rischio pallonate: sono amareggiato ma non meravigliato, del resto il calcio, è risaputo, “tira” più dell’arte, e la piazza in questione, agli occhi di chi “decide”, è certamente più adatta ad ospitare partite di calcio e autoveicoli…
Senza volontà di offendere, si può concludere che un paese cafone e incasinato può attrarre solo un turismo cafone e miserello: dunque, come quasi sempre nelle cose della vita, quello che avremo è quello che meriteremo…!
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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