“In questi giorni –
sostiene Pippo Currenti, onorevole regionale di “Articolo quattro”
che si sta interessando delle problematiche della fascia ionica ed
oltre - attraverso una disposizione, inserita in un decreto legge, il
Governo ha disposto la soppressione di tutte le sezioni distaccate
dei Tar, ad eccezione di quella avente sede nella Provincia autonoma
di Bolzano. In questo contesto è rientrata anche la Sezione
distaccata di Catania, che si riferisce oltre alla provincia etnea
all’area di altre ben quattro enti superiori analoghi siciliani
(Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna ). Stando ai dati a disposizione,
questa sezione è la terza in Italia dopo le sedi, di Roma e Napoli.
Non è opportuno, secondo il mio parere, effettuare tale scelta.
Questa risulta essere penalizzante per tutta la Sicilia e per le
cinque aree interessate. In questo contesto, quella che potrebbe
essere maggiormente in difficoltà, in un settore delicatissimo, è
la zona del Messinese. Lo spostamento della Sezione, infatti, anche
se attuata in un clima di austerity, rappresenterà, probabilmente,
un aggravio dei costi. Un problema da sottolineare, che è stato
sollevato anche dagli esperti, è che si devono reperire i locali
dove ospitare ben quattro sezioni di cui si compone il Tar di
Catania. Gli utenti, inoltre, avranno gravi difficoltà anche perché,
una trasferta a Palermo, è sicuramente più onerosa, partendo dalla
fascia ionica siciliana, piuttosto che recarsi a Catania. Sono
convinto che occorre l’aiuto di tutti, forze sociali e gruppi
politici, per spronare il Governo a modificare, prima della sua
esecuzione fissata per l’ormai prossimo primo ottobre 2014, tale
decisione capestro per una parte importante della comunità
siciliana”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.