LIPARI
SALVATORE SARPI
L’elencazione delle problematiche che investono la sanità alle Eolie e nello specifico l’ospedale di Lipari, l’unico dell’arcipelago, non può che partire dalla mancata riattivazione (nonostante le mille promesse, non ultima quella del presidente della Regione, Rosario Crocetta) del “punto nascite”.
Una situazione che pesa oltremodo sulla popolazione eoliana costretta a ricorrere ai vari ospedali della provincia e a sopportare, oltre al disagio di dover partorire lontano da casa, anche spese economiche non indifferenti. La riattivazione del “punto nascite”, con tanto di annessi e connessi (personale medico e paramedico, attrezzature indispensabili) è sicuramente la priorità.
Una delle richieste più pressanti è anche quella di una ortopedia che possa essere se non stabile quanto meno attiva un paio di giorni la settimana e tutto l’anno. Ciò eviterebbe il doversi spostare costantemente verso Milazzo anche per una semplice immobilizzazione di un arto o per altra tipologia di prestazioni che potrebbero essere prestate sul posto.
Seguono, poi, tutta una serie di altre “disfunzioni” che in una realtà come quella eoliana non possono che saltare immediatamente all’occhio e ciò nonostante la competenza e la professionalità di chi nel nosocomio eoliano si trova ad operare.
Dalla pianta organica dei medici del pronto soccorso “orfana” di un paio di unità a quella degli anestesisti anch’essa ben al di sotto di quanto previsto.
Dalla cardiologia, che dal mese di Luglio, conta su una sola unità medica alla pediatria dove vi è una sola unità medica stabile.
Tra le cose da rimarcare anche l’assenza a bordo dell’ambulanza del 118, servizio essenziale e che conta sulla grande professionalità degli operatori, di un medico.
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