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venerdì 23 gennaio 2009

Protezione dell'abitato di Acquacalda. Sospesi i lavori. La Regione non risponde ai solleciti

(Salvatore Sarpi- Gazzetta del sud) Cittadini della frazione liparese di Acquacalda in agitazione dopo che l'ATI "Ciro Menotti" di Ravenna che, stava eseguendo i lavori di protezione dell'abitato costiero di San Gaetano, li ha fermati portando via anche il mezzo meccanico sino ad ora utilizzato. Forte il malcontento anche del comitato cittadino C.A.S.T.A. che minaccia un ricorso alla Corte dei Conti per il denaro che sarebbe stato "gettato in mare".
Lo "stop", come confermato dal progettista Nino Sutera durante una riunione che ha avuto con il sindaco Mariano Bruno, è da ricercare negli alti costi che l'impresa si troverebbe a sostenere dopo che la Provincia regionale ha emesso una ordinanza di limitazione del carico per gli automezzi che transitano sulle strade provinciali dell'isola di Lipari. Strade, dove per l'appunto, transitavano i camion carichi del pietrame destinato alla protezione dell'abitato costiero di Acquacalda. Una situazione delicata sulla quale già a dicembre il sindaco Mariano Bruno, di concerto con l'assessore Corrado Giannò e con l'architetto Biagio De Vita (responsabile unico del procedimento) era intervenuto, una volta preso atto delle difficoltà che si prospettavano e fortemente motivato a garantire l'effettuazione dei lavori per la sicurezza dei cittadini di Acquacalda e dell'abitato costiero. Un intervento effettuato tramite una dettagliata nota inviata all' assessorato regionale del Territorio e dell'Ambiente. Nella lettera avente per oggetto: "Lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda a protezione dell'abitato e della strada litoranea" si richiedeva la modifica del giudizio di compatibilità ambientale rilasciato nel marzo 2007 e che riportava la prescrizione di trasportare il pietrame necessario ed effettuare i lavori via terra (così come avvenuto sino all'ordinanza limitativa della Provincia).
Bruno, alla luce del dissesto della strada Lipari-Canneto-Acquacalda, del crollo di importanti tratti della stessa arteria e della chiusura alla viabilità, dell'inadeguatezza della strada provinciale Lipari-Pianoconte- Quattropani- Acquacalda al transito dei mezzi trasportante il pietrame, aveva chiesto di poter effettuare i lavori via mare, anche alla luce della mappa delle fanerogame marine riportata nella "Relazione sullo stato biologico ed ecologico dei fondali in località Acquacalda di Lipari- Fase 2 del primo anno: distribuzione e caratterizzazione quali-quantitativa di posidonia oceanica". "Da tale relazione-aveva sottolineato il sindaco di Lipari- la possibilità di movimentazione dei mezzi d'opera marittimi con rotte sottocosta, adeguatamente distanti dalle aree di ricadenza delle specie protette". Una sollecitazione che, nonostante i rischi per la pubblica incolumità dovuti all'assenza di protezione dai marosi e quindi alla necessità di realizzare le opere previste, è rimasta sino ad oggi senza risposta.