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martedì 20 gennaio 2009

Lipari: L'Asl non ha più competenza sui due immobili degradati nel centro storico. China: "Bisogna intervenire"

(Dalla Gazzetta del Sud) Nessun intervento può essere effettuato dall'Ausl 5 di Messina sui due mastodontici immobili siti nel cuore del centro storico di Lipari che stanno cadendo a pezzi con grave pregiudizio per la pubblica incolumità.
Lo sottolinea in una nota il direttore generale dott. Salvatore Furnari rispondendo ai quesiti e alla richiesta di intervento avanzata ad ottobre dall'assessore all'Ambiente e al Patrimonio del comune di Lipari, Giulio China(nella foto). «Gli immobili – scrive il dott. Furnari – sono stati dichiarati "disponibili" con deliberazione n.6207 del 19/12/2002 e sono pertanto destinati all'alienazione. Le relative procedure, tuttavia, ai sensi dell'art.9 della legge regionale 28/12/2004, n.17, non competono più a questa Azienda, ma alla Società mista promossa dalla Regione Siciliana per la valorizzazione, trasformazione e commercializzazione dei beni immobili non destinati ad uso assistenziale di proprietà delle Aziende sanitarie. Conseguentemente, con deliberazione n.3628 del 30/11/2007, gli stessi immobili, insieme a diversi altri, sono stati conferiti ad apposito Fondo immobiliare». Nella missiva, che risponde alle sollecitazioni dell'assessore Giulio China, viene anche evidenziato come, a quanto risulta alla direzione dell'USL, la società mista promossa dalla Regione siciliana avrebbe già completato il censimento degli immobili e provvederà quanto prima ad attivare le procedure di alienazione degli stessi, verosimilmente attraverso procedura di gara aperta. L'assessore China ringrazia delle informazioni e replica: « In attesa che i due beni vengano alienati, chi li detiene non può sottrarsi dall'obbligo di intervenire, assumendosi in caso contrario ogni responsabilità derivante dalle precarie condizioni strutturali degli immobili che si manifestano, tra l'altro, con piccoli crolli interni e distacchi di calcinacci ed altro che finiscono sulla pubblica via». Salvatore Sarpi