«Il ribaltatone all'Assemblea regionale l'ha compiuto il Pdl ufficiale il 10 e l'11 novembre scorso quando ha votato la mozione del Pd contro il "documento di programmazione economica" approvato dalla mia giunta, della quale i loro uomini facevano parte». Il presidente della Regione, Raffale Lombardo, soddisfatto dopo l'approvazione della Finanziaria passata senza il voto di Pdl e Udc, in una conferenza stampa a Catania nella sede della Regione, coglie l'occasione per dire che «il Pdl ha perso una buona occasione per partecipare alla votazione di una buona legge. Se non ci fossero stati interessi esterni alla Sicilia - sottolinea - sarebbe stata una mossa intelligente di Pdl e Udc votare la finanziaria. Hanno insistito, invece, in un oltranzismo e in un'ostilità che non sanno dove li condurrà. Il Partito democratico, invece, ha condiviso la legislazione delle riforme che si chiama Piano casa e secondo Piano rifiuti».
Lombardo replica anche alle accuse di clientelismo lanciate dal Pdl sulla nuova Finanziaria: «Per quanto riguarda Palermo, abbiamo sottratto al Comune i Piani Pip: 3mila persone che erano riassunte di anno in anno. Abbiamo mantenuto la società, rimasta in carico al Comune, e ci siamo impegnati a organizzare i lavoratori con bandi pubblici per l'esecuzione di lavori secondo elenchi e graduatorie fino ad esaurimento. Noi non abbiamo fatto alcuna assunzione - ribadisce - ma abbiamo rivisto la pianta organica della Regione che è di 15.600 unità e abbiamo posto le premesse per la stabilizzazione a costo invariato di persone che da 16-18 anni vedono prorogata l'assunzione. E tutto questo per sottrarli al ricatto elettorale e al clientelismo».
Adesso per la sua giunta la strada è in discesa: «Insieme alle forze politiche che hanno votato la finanziaria analizzeremo la situazione e vedremo come potenziare l'azione di governo». Porterà il Pd in giunta ? gli chiedono: «Non porto e non escludo nulla» taglia corto Lombardo.
In sintonia con la sua azione i "finiani" che ieri mattina sono stati ricevuti a Montecitorio dal presidente della Camera Gianfranco Fini. C'erano Marrocco, Incardona, Arivò, Currenti e gli assessori Gentile e Strano oltre ai quattro parlamentari nazionali Scalia, Briguglio, Granata e Lo Presti.
Fini ha manifestato il suo plauso per la conclusione positiva del voto a Sala d'Ercole, invitando i "suoi" ad attivarsi sul territorio con la riorganizzazione dei circoli di "Generazione Italia" la nuova corrente cui ha dato vita all'interno del Pdl. Ha preannunciato che il 19 sarà a Palermo per partecipare alla fiaccolata in ricordo di Paolo Borsellino, occasione utile per parlare di legalità, bandiera per la sua destra e terreno dove ritrovarsi con quanti condividono questa battaglia di progresso e al contempo di democrazia.
Fini ha ricordato che l'appoggio al governo Lombardo è la leale, lineare continuazione di un percorso concordato e frutto di un "patto" a suo tempo sottoscritto da tutt il Pdl; che Lombardo è stato designato dal partito e poi eletto direttament dal popolo. Dunque si pone fuori chi ha contravvenuto a quel patto. Infine ha ribadito che anche sul piano personae i rapporti sono ottimi e frequenti, come lo sono anche con Micciché.