Dal 12 settembre scorso, infatti, i genitori dell'isola hanno deciso di tenere a casa il loro figli a causa delle carenze del servizio scolastico che, per quest'anno, prevede due sole pluriclassi: una che raccoglie i 21 bambini della primaria ed una che raggruppa i 16 della secondaria con due insegnanti l’una.
Per le 5 classi elementari sono state nominate due sole maestre; dal 19 settembre, però, in servizio sull'isola ce n'è solo una perché l'altra è stata temporaneamente mandata a Panarea, dove sembra che il corpo docente non sia stato ancora formato.
I bambini delle scuole medie, invece, sono entrati a scuola oggi per la prima volta; presenti due insegnati. Gli altri, ancora da nominare.
“E' una storia che si ripete ogni anno – dice Lucia Scibilia, genitore – gli insegnanti nominati per le isole non accettano l'incarico e bisogna continuare a scendere nella graduatoria finché qualcuno accetta. Nel frattempo, da noi, la scuola inizia sempre com mesi di ritardo”.
A questo sistema, già di per sé fragile, che deve fare i conti con il mare (che spesso impedisce agli insegnati di arrivare sull'isola, e alla scuola di funzionare regolarmente) si aggiungono quest'anno i tagli del governo, che hanno ulteriormente ridotto il numero di insegnanti “nominabili”.
Proprio ieri, alcuni rappresentati dei genitori di Stromboli, accompagnati dal sindaco di Lipari Mariano Bruno, sono stati ricevuti dal Provveditore agli Studi di Messina. Quest'ultimo si è detto disponibile a trovare una soluzione e ad attivarsi al più presto, scrivendo ai suoi superiori, perché possa essere nominata una terza insegnante per le elementari, consentendo così lo sdoppiamento della classe in due. Per le scuole medie, bisognerà attendere le prossime nomine e vedere se gli insegnanti accettano l'incarico.
Nel frattempo, oggi a Stromboli i 21 bambini della primaria avrebbero dovuto fare lezione con una sola insegnate; ancora una volta, i genitori si sono rifiutati di lasciare i loro figli i queste condizioni e, con una lettera inviata a tutti gli organi competenti, hanno chiesto al Maresciallo dei Carabinieri dell'isola di verificare la quantità di insegnanti presenti a scuola.
“La nostra battaglia - spiega Ottavia Figus, rappresentante dei genitori - non è contro la Preside del nostro Istituto, che comprendiamo essere in difficoltà, ma in difesa del diritto allo studio dei nostri figli. Non si può pensare che una sola insegnante possa gestire 21 bambini di classi diverse.”
In questi anni, il mal funzionamento del sistema scolastico ha determinato il progressivo “spopolamento” di questi piccoli centri, perché molte famiglie hanno deciso di trasferirsi altrove per consentire ai propri figli di studiare.
“Per noi dovrebbero esserci leggi speciali – dice Massimiliano Cincotta, genitore – che favoriscano la nomina di insegnanti residenti; ma nessuno ci ascolta e ogni anno molti decidono di abbandonare l'isola proprio per questo”.
Nel frattempo, per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere l'adesione anche delle altre isole che hanno problemi analoghi, è stato creato un gruppo su Facebook: “Scuola In mezzo al Mare” , che in pochi giorni ha già raccolto centinaia di iscritti che si stanno confrontando sulla possibilità di avviare delle iniziative comuni, sia di protesta che di “proposta”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.