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lunedì 7 novembre 2011

In ricordo del mio caro nonno (di Antonio Basile)


In ricordo del mio caro nonno.
Esempio di lealtà, saggezza e senso della famiglia... Dall’intervista rilasciata qualche anno fa al  quotidiano Stretto Indispensabile traspare la sua semplicità, la sua  simpatia, le sue abilità marinare nonché  il notevole contributo dato alla realizzazione di capolavori della cinematografia, legata alle Isole Eolie.
Era  molto rigido il nonnino, il classico eoliano di un tempo, ma allo stesso tempo molto simpatico. Molto protettivo ed attento con noi nipoti; ricordo ancora i giorni in cui andavo a pesca con Lui, quando ancora le ricciole e il cicirello alle Eolie c’erano ed i turisti un po meno.
Ricordi meravigliosi ed insegnamenti di vita preziosi che porterò sempre con me.  Mi  piacerebbe ricordarlo con questa splendida, quanto singolare intervista, rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa al quotidiano Stretto Indispensabile, in cui svela alcuni simpatici retroscena legati agli importanti Films di successo girati alle Eolie negli anni 50 e 60.
Grazie
Basile Antonino
 Il pezzo che segue è stato pubblicato su stretto indispensabile
LIPARI – Antonino Basile è un simpatico ed energico pescatore di Lipari. Lavora con la sua barca a motore da più di 50 anni, alla ricerca di ricciole oppure trasportando turisti e isolani da un’isola all’altra dell’arcipelago eoliano.
Ama definirsi “Lupo di Mare”, e dice di aver viaggiato per i mari di mezzo mondo a bordo di un transatlantico americano. Durante la sua attività Antonio Basile ha conosciuto persone di ogni tipo, assistendo all’evoluzione di tempi e costumi. Inevitabilmente, fu contattato anche dalle numerose troupe cinematografiche che si avvicendarono nel tempo per sfruttare il magnifico scenario eoliano. Di queste esperienze il pescatore di Lipari conserva un vivido ricordo: Basile fu contattato da entrambe le produzioni che sbarcarono nel ’49 per girare «Vulcano» e «Stromboli», e la sua barca faceva la spola tra le due isole. Di Anna Magnani conserva un ricordo estremamente positivo: «Era alla mano, parlava con tutti noi. Sempre allegra, solo a tratti sembrava un po’ scontrosa»; non potrà però mai dimenticare un episodio molto divertente anche se imbarazzante: «Sa, io ero molto giovane, e allora non era come adesso, che le donne camminano con i vestiti corti e le gambe scoperte. La Magnani era brutta, ma aveva un bel personale, così io dalla barca spesso mi fermavo a guardarla. Una volta si accorse di me e mi gridò, alzandosi il vestito: “Che guardi, tonto? Tanto quella sempre qua resta!”».
Il set di “Stromboli” era sicuramente più isolato, nonostante l’assedio costante di giornalisti e fotografi. I due innamorati erano ospiti di un certo Don Antonino, prete di Stromboli che, a detta di Basile, non viveva propriamente sotto i dettami della religione cattolica. «La Bergman era molto contrariata all’idea del divorzio. Fu il prete di Stromboli a convincerla a farsi una nuova vita con Rossellini», svela Antonino Basile, descrivendoci l’incredibile bellezza di Ingrid Bergman e la signorilità di Roberto Rossellini.
 Dieci anni dopo, un altro mitico film, stavolta girato al largo di Panarea, su uno scoglio chiamato Lisca Bianca, “L’Avventura”. Anche in quella circostanza Basile era in prima linea con la sua barca; e quanto importante fu il suo lavoro lo comprendiamo dal resoconto che egli ci dà della difficile lavorazione di quel film: «Io ho sempre sostenuto che il giusto titolo per quel film doveva essere “La Sventura”, non “L’avventura”.
Ogni giorno io trasportavo la troupe da Panarea a Lisca Bianca, ma proprio a metà delle riprese sopraggiunse una tromba marina. Io naturalmente con quelle condizioni non potevo raggiungere l’isolotto, così tutti coloro che lavoravano al film dovettero rimanere a Lisca Bianca per 3 giorni. Ancora mi ricordo, al ritorno, quanto si lamentava Monica Vitti, oltre che per la mancanza di cibo e d’acqua, anche per la presenza di topi e scarafaggi. Poi ci fu il problema dei soldi che la produzione non voleva più sborsare e tutto si fermò. Qui fu girata anche una scena di “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli: secondo Basile le riprese furono eseguite al largo di Rinella, nell’isola di Salina.

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