PALERMO – Grandi progetti per la nuova Siremar acquistata dall’armatore napoletano Salvatore Lauro. Secondo il patron del nuovo gruppo proprietario dell’ex compagnia di Stato, intervistato dal settimanale economico Il Mondo, è giunto il momento di espandersi ulteriormente puntando il mercato dell’intero mar Mediterraneo. Necessario un cambio di registro visto che l’estate ha ribadito la crisi per un settore che, perfettamente in linea con il resto delle attività del Paese, ha fatto registrare un netto calo.
Prima la Sicilia, poi il resto del mare Nostrum. Questo in sintesi il programma di Salvatore Lauro che vorrebbe trasformare l’Isola in una piattaforma di primaria importanza per lo sviluppo delle rotte marittime. Gli obiettivi del nuovo gruppo che, dopo un iter burrascoso e lunghissimo, ha rilevato la propaggine regionale della Tirrenia per 69 milioni di euro col beneplacito della Regione siciliana, guardano verso l’Adriatico e la Spagna.
Prima la Sicilia, poi il resto del mare Nostrum. Questo in sintesi il programma di Salvatore Lauro che vorrebbe trasformare l’Isola in una piattaforma di primaria importanza per lo sviluppo delle rotte marittime. Gli obiettivi del nuovo gruppo che, dopo un iter burrascoso e lunghissimo, ha rilevato la propaggine regionale della Tirrenia per 69 milioni di euro col beneplacito della Regione siciliana, guardano verso l’Adriatico e la Spagna.
“Vogliamo trasportare persone e merci dodici mesi l’anno – ha spiegato l’armatore campano -, non solo a luglio e ad agosto”. Anche perché la stagione estiva ha dimostrato di non essere più quella panacea di tutti i mali che riempiva le tasche delle aziende di trasporto compensando i flussi decisamente ridotti durante il resto dell’anno. Altro passaggio riguarderà l’implementazione di un sistema integrato di trasporti che permetta ai turisti di acquistare un biglietto aereo e poi annesso un servizio che li conduca direttamente ad un bus direzione porto dove troveranno il traghetto Siremar che li porterà alla destinazione finale.
Un programma necessario per ammodernare lo schema stantio del sistema di trasporto nell’Isola, così da acquisire nuove quote di mercato e incentivare la filiera del turismo. Gli ultimi dati, infatti, non sono stati affatto incoraggianti, visto che per la stagione ormai in chiusura resta il segno meno nonostante una lieve riprese da ferragosto in poi. Lo stesso Lauro, a fine agosto, aveva tracciato un bilancio della bella stagione facendo riferimento ai collegamenti con Ischia, Capri, Golfo di Napoli, costiera amalfitana e sorrentina, isole Eolie. “Fino a luglio – ha spiegato - si è registrato una diminuzione rispetto lo scorso anno con punte fino al 12%. Un incremento di utenti si è avuto nei week end, con picchi che hanno portato all’attivazione di corse straordinarie”. Un fattore denunciato anche dagli albergatori delle Eolie che hanno parlato, per quest’anno, di un turismo “mordi e fuggi” che non ha certo agevolato gli affari.
Secondo Lauro proprio le condizioni meteorologiche hanno avuto una grossa influenza: “i picchi di caldo hanno portato dal 15 agosto in poi un incremento fino al 5%”. Crescita comunque non sufficiente a rimettere in sesto un bilancio estivo desolante. “Hanno tenuto la costiera amalfitana e sorrentina. Capri – ha concluso Lauro - ha avuto alti e bassi, come anche le Pontine e le Eolie, Ischia ha invece avuto un incremento a fine agosto. Le cause naturalmente sono da ricondurre alla crisi, si cerca di risparmiare e la preoccupazione frena gli acquisti”.
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