Quello che denuncia il signor Peluso è
una dura realtà con due puntualizzazioni: purtroppo non è fenomeno
solo di Lipari ma anche di Stromboli e se vogliamo anche di Panarea;
è fenomeno - per fortuna - non di tutta l’estate ma in
particolare di 15-20 giorni di agosto. Quest’anno l’Amministrazione
si era messa di impegno per frenare il fenomeno. Ha posto degli orari
ferrei per fare musica con gli amplificatori, per Lipari ha comandato
un vigile per controllare che i locali rispettassero le norme
minacciando di ritirare la licenza alla seconda infrazione. Tutto è
andato abbastanza bene fino ai primi di agosto quando il
moltiplicarsi di questo turismo fracassone ha fatto saltare quasi del
tutto le possibilità di controllo e di intervento. Nelle notti di
Lipari non operano solo i giovani che hanno scelto Lipari per
trascorrere una vacanza ma anche gruppi che vengono dalla costa
tirrenica ed arrivano con l’ultimo mezzo verso mezzanotte e
ripartono col primo aliscafo. Venire a fare “bordello” a Lipari è
diventato il passatempo di giovani che credono così di esprimere la
propria personalità ed il proprio talento. Le ore più infuocate
sono quelle che vanno dalle quattro alle 5 e mezza di mattina quando
chiudono i dancing ed i bar. Eppure ho l’impressione che al di là
delle voci e degli schiamazzi quest’anno il fenomeno sia comunque
un po’ in calo. Sarà effetto delle misure prese, sarà frutto
della crisi, comunque per il centro storico di Lipari quest’anno
non ho viste le centinaia di bottiglie vuote di vino e di birra
abbandonati per i vicoli e le strade del centro che erano diventate
abituali gli altri anni ( ed io sono uno che esce presto al mattina
di casa).
Comunque il fenomeno esiste e non è
vero che non si vuole vedere. Ma cosa si può fare? I corpo dei
vigili fatica già a svolgere i compiti di istituto di giorno ( si
pensi, solo per fare un esempio, alla difficoltà di assicurare un
servizio efficiente e continuativo di controllo su Canneto) è
impensabile che possa farsi carico anche di un servizio notturno.
Occorrerebbe aumentare il numero dei vigili magari con dei stagionali
ma – pure ammesso che si trovino le risorse - le norme che regolano
i costi del personale e le assunzioni negli enti pubblici lo vietano.
Negli anni passati c’era la scappatoia dell’emergenza estiva –
che permetteva l’assunzione di qualche stagionale - che però è
stata dichiarata definitivamente conclusa. Anche il concerto fra le
forze dell’ordine può offrire pochi spiragli perché ognuno è
gravato dai propri compiti di istituto che si moltiplicano in periodo
estivo mentre il personale rimane insufficiente. Eppure qualche
risultato si è ottenuto nel controllo delle coste e nell’uso dei
natanti, nel controllo delle colline per prevenire gli incendi,ecc.
Forse un contributo potrebbe venire
dall’applicazione, almeno nel centro storico di Lipari, di una rete
di videocamere da rendere attive nelle ore notturne. Era un progetto
che questa Amministrazione aveva in programma fin dal suo nascere ma
purtroppo non si sono trovate fin’ora le risorse per metterlo in
atto. L’altra strada, certo più difficile ma più efficace, è
quella della responsabilizzazione della cittadinanza a cominciare
dagli esercenti dei bar e dei dancing. Che finalmente si capisca che
la partita per qualificare Lipari come stazione turistica di qualità
in grado di promuovere occupazione e lavoro per i nostri figli ed i
nostri nipoti è obiettivo di tutti, non solo degli amministratori
pubblici e delle forse dell’ordine, e si raggiunge più che con la
repressione con il maturare delle coscienze, col rispetto per gli
altri, con la tutela comune dei beni pubblici e collettivi.
Michele Giacomantonio
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