Continua a restare "serrato a chiave" il punto nascite di Lipari e le donne eoliane, così come i nascituri, continuano a rischiare, aspettando di poter partorire in altre strutture della provincia. L'ennesimo caso, che ripropone la necessità di tornare a partorire a Lipari, ovviamente in totale sicurezza, in una struttura attrezzata e dove non ci siano rischi ne per la partoriente, ne per il nascituro, così come i sanitari, si è verificato oggi pomeriggio. Una donna, il cui parto secondo quanto apprendiamo era stato programmato per domani a Milazzo e che nel pomeriggio aveva già previsto di partire per la città del Capo, ha rotto le acque ed è stata portata, come da logica, all'ospedale di Lipari. Qui- e questo senza voler entrare assolutamente in polemica con gli addetti ai lavori che, sicuramente, hanno ritenuto che non vi fossero le condizioni per l'emergenza- si è deciso di allertare il 118 per trasferirla a Milazzo. Una decisione, sicuramente presa con grande senso di responsabilità, nella certezza che non vi fosse pericolo ne per la donna ne per il bambino e, quindi, non in emergenza.
Premesso tutto ciò una domanda sorge spontanea: Se il punto nascite di Lipari fosse aperto (nella più totale sicurezza e con tutte le attrezzature del caso) non si sarebbe potuto evitare questo trasferimento? La considerazione è che ciò accade ancora a distanza di oltre 4 mesi da quando il presidente della Regione, Rosario Crocetta, annunciò, durante una visita nell'isola, che l'indispensabile servizio sarebbe stato riaperto in deroga alla normativa che prevedeva la chiusura dei punti parto dove non nascevano almeno 500 bimbi l'anno. Lo stesso Presidente della Regione, un paio di giorni fa, all'indomani del decesso della mamma di Niscemi, parlando di "femminicidio di Stato" ha confermato di avere definito un decreto che finanzia le strutture con punti nascita minori e disposto che subito siano interrotte le procedure di chiusura di alcuni punti nascita minori che registrano meno di 500 parti l'anno. Tra l'altro, per tornare nello specifico di Lipari, sappiamo che l'ASP di Messina ha già presentato un progetto per consentire le nascite nell'isola in sicurezza.
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