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lunedì 4 novembre 2013

I caduti eoliani della grande guerra. Un sunto delle ricerche di Peppe Cirino

Caro Direttore
ti invio un breve riassunto delle  mie ricerche sui Caduti Eoliani della grande guerra (1915 - 1918). 
Vuole essere un modo per ricordare  quei ragazzi che, quasi cento anni fa, lasciarono le nostre isole per servire la Patria, non facendovi più ritorno. La maggior parte di loro è stata ormai dimenticata anche dagli stessi discendenti che non ne conservano più alcun ricordo. Il mio augurio è che i giovani possano ritrovare l'entusiasmo di riscoprire le loro origini e la storia delle nostre isole, custodendone gelosamente il ricordo per  trasmetterlo alle generazioni future come memoriale. 
Peppe Cirino

Il 4 novembre 1918 il proclamo del Capo di Stato Maggiore generale Armando Diaz, poneva fine all’avventura bellica che l’Italia “aveva intrapreso il 24 maggio 1915” (Prima Guerra Mondiale o Grande Guerra), per il completamento dell’unità nazionale, con la liberazione dei territori irredenti della Venezia Giulia e del Trentino. La Battaglia di Vittorio Veneto iniziata il 24 ottobre 1918, con l’impiego di 51 divisioni italiane, 3 inglesi, 1 cecoslovacca, 2 francese ed un reggimento di fanteria americana, contro 73 divisioni austroungariche, poneva fine già nella giornata del 3 novembre al conflitto, con l’armistizio di resa firmato dal generale austroungarico Weber alle 15:20 di quello stesso giorno a Villa Giusti, anche se le condizioni imposte dal generale italiano Pietro Badoglio prevedevano che lo stesso dovesse entrare in vigore solo 24 ore dopo, pena la continuazione delle operazioni belliche ad oltranza. Di fatto i comandi austriaci avevano dato ordine ai propri reparti (già in rotta dal 28 ottobre), di cessare ogni ostilità nella mattinata del 3 novembre. Questo porto al compimento di ultime insensate azioni di guerra, nelle quali furono sacrificarono inutilmente ulteriori vite umane.
“La Grande Guerra”, che aveva chiamo alle armi 5.903.000 italiani su una popolazione maschile di 12.133.460 era finita, causando alla nostra nazione 680.000 morti per causa diretta di guerra a cui vanno aggiunti una percentuale di vittime civili, con un totale complessivo che arriva a 750.000 vite umane, senza però contare i morti per malattia o postumi di ferite del dopo guerra . I feriti furono 1.050.000 per fatti di guerra, mentre il numero dei dispersi e prigionieri è stimato in modo approssimativo intono a 600.000 uomini.
Alto fu il tributo pagato dalle isole eolie in termini di vite umane, che considerate solo per il Comune di Lipari ammontano a:
  • morti in combattimento 41;
  • dispersi in combattimento 16;
  • morti per malattia 20;
  • morti in prigionia 10;
  • morti della regia marina 22: di cui 11 per affondamento di nave; 9 per malattia; 2 nei reparti di fucilieri di marina impiegati sul Piave e per la difesa di Venezia.
Totale morti accertati 109
a cui vanno aggiunti altri 11 caduti i cui nomi sono iscritti nelle targhe commemorative ma di cui non sono ad oggi reperibili dati sui corpi di appartenenza e nell’albo d’oro dei caduti della campagna 1915 -1918 e per i quali sono in corso ricerche presso l’Onorcaduti di Roma.
Totale presunti dei morti 120, su un numero presunto di Eoliani chiamati alle armi (appartenenti solo al Comune di Lipari) di 360 uomini.
Dei morti e dispersi 74 erano distribuiti su 48 Brigate di Fanteria, 4 appartenevano a reggimenti del genio zappatori, 3 ai reparti mitraglieri, 4 ai reggimenti, battaglioni o compagnie della milizia territoriale, 2 a reggimenti di marcia, 22 agli equipaggi della regia marina.
I soldati eoliani, combatterono dal fronte isontino al carso, sul fronte trentino, sui monti di Gorizia, dal Tagliamento al Brente e dal Grappa al Piave, sul fronte macedone albanese, in Francia , nel Mediterraneo. Molti, fatti prigionieri furono internati nei campi di concentramento dell’est Europa in buon numero in Cecoslovacchia, e li lasciati morire di stenti.
Parteciparono alle 12 “Battaglie dell’isonzo” (dal 24 maggio 1915 al 19 ottobre 1917), alla “Battaglia di Caporetto” (dal 24 ottobre a metà novembre 1917) alle “Battaglie d’arresto” (dicembre 1917) alla “Battaglia del Solstizio” (giugno 1918) ed alla battaglia finale di “Vittorio Veneto” ( 24 ottobre - 3 novembre 1918).
La storia passo tristemente dalle nostre isole, gettando nel lutto e nella tragedia molte famiglie. La guerra, sporca mietitrice, portò con se figli e padri di famiglia, falcidiando le classi 1874 e 1999 (età compresa tra i 44 ed i 18 anni). L’unica consolazione, l’alto valore mostrato dai nostri soldati, costretti a immani fatiche e sforzi al limite dell’umana sopportazione.
Il primo soldato Eoliano caduto nella campagna del 1915 -1918 contro l’impero austroungarico fu:
Frangione Giovanni di Giovanni e Barea Giuseppa nato a Lipari nell’anno 1894 – distretto militare di Messina - Soldato del 49° Reggimento di fanteria di linea “Brigata Parma” 6^ Compagnia matricola 42379 serie di ruolo 20 - Morto il 28 luglio 1915 per ferita mortale ricevuta in combattimento all’età di 21 anni sul Monte Lagorai, sepolto sul campo – attuale sepoltura ignota.
L’ultimo dei caduti eoliani in combattimento fu:
Profilio Antonino di Giuseppe nato a Lipari (Canneto) il 2 maggio 1884 – distretto militare di Messina Soldato del 3° Reggimento fanteria di linea “Brigata Piemonte” Morto il 5 novembre 1918 nell’ospedaletto da campo 129, per ferite riportate in combattimento all’età di 34 anni e sepolto a Castelfranco Veneto.
I decorati con alta onorificenza “medaglia d’argento al valore militare” furono 2:
sottotenente Aricò Rosario nato a Lipari il 27 Novembre 1897 figlio di Gaetano e di Fenech Carolina - del 254° Reggimento di Fanteria “Brigata Porto Maurizio” matricola 97243 serie di ruolo 18 - Morto il 1° Settembre 1917 a Gorizia Ospedale da campo n°144 per ferite riportate in combattimento all’età di 20 anni.
sepolto originariamente nel Cimitero Militare di Gorizia - sepoltura attuale Sacrario Militare di Oslavia.

Sottotenente Rosario Aricò




Dal settantacinquesimo elenco delle ricompense al valore militare concesse ai caduti e feriti della campagna di guerra del 1915-1918 pag. 2575:

Medaglia d’argento al valore militare ad: Aricò Rosario sottotenente del reparto d’assalto Arditi del 254° reggimento fanteria – alla testa di un’ondata d’assalto, penetrato tra i primi nella trincea nemica, cadeva colpito a morte da una raffica di mitragliatrici che stava per catturare . Nobilissimo esempio di abnegazione, di entusiasmo patriottico e di sprezzo del pericolo. Rosenthal (Gorizia) 30 agosto 1917.

caporale Rando Felice nato a Lipari (Filicudi) il 01 Agosto 1895 figlio di Angela Rando – distretto militare di Messina del 257° Reggimento di Fanteria “Brigata Tortona” 11^ Compagnia II Battaglione – matricola n°241- Morto il 25 Maggio 1917 Sul Monte Santo per ferite riportate in combattimento all’età di 22 anni - Sepolto sul campo.


“Alla testa dei suoi uomini , incitandoli con nobili parole e con l’esempio del suo mirabile coraggio, li trascinava fin sotto i reticolati nemici, presso i quali gloriosamente cadde colpito a morte. – Monte Santo 25 maggio 1917.”
Dei 120 Caduti solo il corpo del Soldato Villanti Angelo riposa sul suolo natio, nel Cimitero Comunale di Lipari, perché morto sull’isola dove si trovava in convalescenza, mentre il corpo del sottotenente Marzullo Saverio riposa nel Cimitero Monumentale di Messina, perché li traslato dalla famiglia dal cimitero militare di Nod Logem. Tutti gli altri riposano nei grandi sacrari, nei templi ossari o nei piccoli cimiteri di guerra, molti di loro come ignoti, ormai sbiadito ricordo delle nostre menti o dimenticati dai loro discendenti, ai quali rivolgono il monito che ne desta le memorie, e li veglia nel loro sonno eterno:

“PRESENTE”

“Deorum manum iura sancta sunto”

(Ugo Foscolo)


NOTA DEL DIRETTORE: NEL PLAUDIRE AL LAVORO DI PEPPE CIRINO VOGLIAMO SOTTOLINEARE CHE SI TRATTA DI UN SUNTO DI UN QUALCOSA AL QUALE LO STESSO CIRINO STA LAVORANDO E CHE INOLTRE ALCUNI DATI SONO OGGETTO ANCORA DI RICERCA E, QUINDI, DI AGGIORNAMENTO

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