Carissimo Sindaco, circa 30 anni fa,
quando per conto della Pumex S.p.A. seguivo le pratiche del Demanio
Marittimo, mentre a Canneto erano in corso i lavori di posa dei
tetrapodi, nel corso di una delle telefonate avute con l’ing.
Romano delle OO.MM. di Palermo, questi ebbe a dirmi: “Geom.
Mollica, dica all’Ass. Ziino che i tetrapodi saranno posizionati
fino al campeggio”. Questo perché , ho pensato, l’opera
interferisce con lo scalo di alaggio dell’allora “SEN” Societa
Eoliana di Navigazione.
Finalmente, dopo le mareggiate ed
erosioni degli ultimi anni, viene dato incarico all’Ing. Nino
Sutera di approntare un progetto per la protezione dell’arenile e
delle case di Unci, elaborato che venne rassegnato un paio di anni
fa, determinando grossi mugugni e lamentele tra la popolazione in
quanto si veniva a deturpare con grande ammasso di pietre, il tratto
piu’ bello e piu’ riservato della spiaggia di Canneto.
Lei, sig. Sindaco, ultimamente ha fatto
revisionare il progetto sulla falsa riga di quanto io proponevo da
vent’anni, solo che la chiusura degli scogli con l’ultima
versione punta verso la “Calcara” invece che sulla direzione “Sea
Light”.
Nell’ultimo incontro avuto con Lei al
Comune, mi disse che l’allineamento “Sea Light” non era
fattibile perche’ incontrava una prateria di “Posidonia”, ed
io Le risposi che se vero quanto certificato dalle indagini e perizie
varie, trattandosi di modeste quantita’, era possibile spostarla
per trapiantarla poco può fuori, come si fa nelle risaie.
Ieri, per caso sul sito
www.flashearth.com,
ho scoperto che l’erba che si vede dal satellite come una macchia
piu’ scura e’ appena fuori dalla traettoria.
Pertanto, Le chiedo, non buttiamo altri
soldi a mare!!Elio Mollica
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