Lipari - Salvatore Sarpi E' alta la
preoccupazione e la tensione a Lipari dopo che il commissario dello
Stato presso la Regione Siciliana, il prefetto Carmelo Aronica ha
impugnato l'art. 47, comma 15 della Legge Finanziaria regionale che
stanziava 600 mila euro per
il Comune di Lipari per il proseguio dell'attività nell'Ente degli
ex Pumex. Lavoratori che, ormai dal 2007, hanno perso un posto di
lavoro stabile per via dell'out-out dato dall'Unesco alla cessazione
dell'attività dell'estrazione pomicifera, pena la fuoriuscita delle
Eolie dai siti Patrimonio dell'Umanità. Siti tra i quali
l'arcipelago è entrato per via delle caratteristiche uniche dei suoi
vulcani tra i quali quello pomicifero di Monte Pelato. Da allora,
nonostante l'Unesco avesse demandato la ricollocazione dei lavoratori
rimasti senza posto di lavoro a carico della Regione, si è assistito
soltanto ad un palleggiamento delle responsabilità e alla
collocazione del tutto precaria (rinnovata di anno in anno) degli
stessi presso il comune di Lipari.
Lo stop imposto dal commissario
dello Stato alla “norma ex Pumex” getta di fatto nello sconforto
quaranta famiglie e crea una tensione sociale che- da quanto
apprendiamo- potreste presto sfociare in azioni di protesta eclatanti
ma pacifiche.
Intanto sulla questione, con una nota, sono intervenuti
la Segretaria
Generale della FPCGIL e Francesco Fucile, responsabile territoriale
Enti Locali della FP CGIL .”L'impugnativa del Commissario di Stato
dell'art.47, comma 15 della Legge Finanziaria- si legge in una nota-
fa cadere nel dramma decine di lavoratori e le loro famiglie. Per
questo motivo la FPCGIL ha inviato una richiesta di incontro al
Presidente della Regione Rosario Crocetta e agli Assessori al Lavoro
e alle Autonomie Locali Ester Bonafede e Patrizia Valenti. I
lavoratori- si legge- risultano sospesi dal mese di gennaio 2014 dal
rapporto lavorativo con il Comune di Lipari. La FP CGIL ritiene non
più procrastinabile una decisione chiara ed inequivocabile sulla
vertenza e diffida il Presidente Crocetta e i suoi assessori a porre
in essere le condizioni per ripristinare il predetto rapporto di
lavoro nei confronti di soggetti che hanno già ampiamente pagato per
una situazione addebitale unicamente alla leggerezza e poca
consapevolezza delle Istituzioni regionali e nazionali”. In
conseguenza di ciò la FP CGIL ha chiesto di “essere convocata
tempestivamente per affrontare l'intera vicenda e per concordare le
immediate iniziative che la Regione Siciliana intende intraprendere
per far fronte alla vertenza. In caso di mancato tempestivo confronto
ci si attiverà per la proclamazione dello stato di agitazione dei
predetti lavoratori, per la denuncia nelle sedi opportune degli
inadempimenti dello Stato Italiano sugli accordi internazionali
UNESCO e per ogni utile azione di lotta che possa far addivenire alla
definitiva soluzione
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