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lunedì 20 gennaio 2014

RIMOZIONE COMMISSARIO ASP, PER LA CISL FP “SOLO ENNESIMO SPOT PROPAGANDISTICO DEL PRESIDENTE CROCETTA CHE NON VEDE LE PESANTI RESPONSABILITÀ ANCHE DELL’ASSESSORE BORSELLINO NELLA DISORGANIZZAZIONE DELLA SANITÀ MESSINESE”

 “Se vi sono state scelte sbagliate, perché l’assessore Borsellino non è intervenuta per tempo per bloccarle?”. È quanto si chiede il segretario generale della Cisl Fp di Messina Calogero Emanuele in merito alla rimozione del commissario dell’Asp Manlio Magistri. “Vorremmo conoscere la verità – continua Emanuele – perché Crocetta prende spunto dai punti nascita ma era risaputo che i poteri commissariali erano limitati e vincolati alle decisioni dell’assessore alla Salute Borsellino. E ci meraviglia come lo stesso assessore nei vari incontri e nelle varie inaugurazioni a cui a presenziato sul territorio ha sempre condiviso e supportati le scelte del Commissario”.
Per la Cisl Fp di Messina la decisione di mettere alla porta Magistri a una settimana dalla nomina dei nuovi direttori generali è stato il solito “spot mediatico molto caro al presidente Crocetta, quasi una conferma che non si agisce per il bene comune ma secondo logiche politiche”.
“Magistri – sottolinea Calogero Emanuele - non ha brillato nella gestione ma Crocetta si è servito di questo modo di fare e magari procederà alla nomina di un altro commissario sino ai prossimi appuntamenti elettorali. Quello che registriamo, però, è il fallimento della gestione dell'Azienda Provinciale e ribadiamo che a Messina non serve un Commissario ma un direttore generale con pieni poteri per portare a soluzione ciò che in questi anni non è stato risolto”.
La Cisl Fp insiste sulla necessità di un vera riorganizzazione delle strutture sanitarie con l’integrazione ospedale-territorio. “Crocetta – conclude Emanuele - dovrebbe valutare l'operato dell'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino visto che è sua la responsabilità della disorganizzazione della sanità messinese e che nessuno è indenne da responsabilità rispetto il ritardo nel processo di riorganizzazione che di fatto ha paralizzato il sistema per oltre un anno”. 

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