“Se vi sono state scelte sbagliate, perché l’assessore Borsellino non è intervenuta per tempo per bloccarle?”. È quanto si chiede il segretario generale della Cisl Fp di Messina Calogero Emanuele in merito alla rimozione del commissario dell’Asp Manlio Magistri. “Vorremmo conoscere la verità – continua Emanuele – perché Crocetta prende spunto dai punti nascita ma era risaputo che i poteri commissariali erano limitati e vincolati alle decisioni dell’assessore alla Salute Borsellino. E ci meraviglia come lo stesso assessore nei vari incontri e nelle varie inaugurazioni a cui a presenziato sul territorio ha sempre condiviso e supportati le scelte del Commissario”.
Per la Cisl Fp di Messina la decisione di mettere alla porta Magistri a una settimana dalla nomina dei nuovi direttori generali è stato il solito “spot mediatico molto caro al presidente Crocetta, quasi una conferma che non si agisce per il bene comune ma secondo logiche politiche”.
“Magistri – sottolinea Calogero Emanuele - non ha brillato nella gestione ma Crocetta si è servito di questo modo di fare e magari procederà alla nomina di un altro commissario sino ai prossimi appuntamenti elettorali. Quello che registriamo, però, è il fallimento della gestione dell'Azienda Provinciale e ribadiamo che a Messina non serve un Commissario ma un direttore generale con pieni poteri per portare a soluzione ciò che in questi anni non è stato risolto”.
La Cisl Fp insiste sulla necessità di un vera riorganizzazione delle strutture sanitarie con l’integrazione ospedale-territorio. “Crocetta – conclude Emanuele - dovrebbe valutare l'operato dell'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino visto che è sua la responsabilità della disorganizzazione della sanità messinese e che nessuno è indenne da responsabilità rispetto il ritardo nel processo di riorganizzazione che di fatto ha paralizzato il sistema per oltre un anno”.
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