OGGETTO: tagli ai collegamenti marittimi con le Isole Eolie. Richiesta di urgente confronto. IL TESTO:
"Nell’incontro tenutosi lo scorso 18 aprile relativamente ai collegamenti marittimi con le isole minori, dettagliatamente riassunto nella nota che giustamente S.E. il Prefetto ha inviato al Presidente della Regione Siciliana per sollecitarne l’intervento, sono emerse in tutta la loro drammaticità il problema della riduzione delle corse, della mancata coincidenza tra la scadenza dei vecchi contratti e l’espletamento della nuova gara e sulle inevitabili e negative ripercussioni che tutto ciò avrà sull’economia e sull’occupazione.Lo scarto di 10 giorni che si avrà dal prossimo 31 maggio al 10 giugno, giorno in cui sarà effettuata la gara, potrà pure essere recuperato attraverso una semplice proroga dei servizi, per la quale gli armatori hanno già dato la loro disponibilità, ma la riduzione del numero di corse decretato avrà a quella data già prodotto i suoi drammatici effetti.Giova ricordare che la stabilità di questo importantissimo settore è messa a rischio da anni, e che oltre ai colpevoli ritardi nel bandire la nuova gara si è giunti a questo punto anche a causa dell’aumento dei costi avvenuto nell’ultimo periodo, nella mancanza di automatismi capaci di adeguare le tariffe alle improvvise variazioni dei prezzi e nel contemporaneo ed illogico ridimensionamento delle somme messe in bilancio per queste attività.I bandi esitati lo scorso 17 aprile, ad esempio, non prevedendo nemmeno stavolta tali meccanismi, segnano già oggi, ed a distanza quindi di pochi giorni, una vistosa differenza in negativo per quanto riguarda il solo costo carburante ed è facile dunque prevedere che ciò spinga i nuovi aggiudicatari, nel tentativo di far quadrare i conti, a scaricare questa differenza sul livello più basso che è il costo del lavoro.Minori collegamenti marittimi per i quali occorrono meno occupati e per di più regolati da contratti stipulati regolarmente con la Regione Siciliana che già oggi però sono antieconomici, e che tra l’altro non prevedono più neanche l’obbligo del mezzo di riserva.In questo quadro, come si comprenderà, anche i fondi aggiuntivi, ripetutamente ventilati ma finora mai stanziati da parte del Governo Regionale, diverrebbero insufficienti, condannando così il settore dei trasporti e le stesse comunità isolane ad un futuro che possiamo bene immaginare.Riteniamo che quanto paventato possa essere evitato per tempo e che attraverso l’impiego delle necessarie risorse economiche, e l’inserimento di quelle fondamentali regole, si possa scongiurare il licenziamento dei lavoratori ed i rischi per l’economia delle isole minori.Ribadiamo pertanto la richiesta di un immediato confronto di merito".