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lunedì 29 settembre 2008

"Patto per le Eolie": Che fine ha fatto?

Il 1° giugno 2007 al Turmalin nacque "Patto per le Eolie" . Logico chiedersi che fine ha fatto e se, aldilà dell'azione dei singoli consiglieri comunali o di altri esponenti politici, ha inciso o abbia tentato di incidere sulla vita del paese. Un paese che, oggi più che mai, ha bisogno di qualcuno che "morda" un'amministrazione che in tanti, troppi settori, si sta rivelando incapace, non solo di mantenere le promesse , ma di lavorare per il bene collettivo. Qualcuno che "morda", lo ribadiamo, al di là dell'efficace opera dei succitati consiglieri comunali e di qualche esponente politico.
A chi ha dimenticato quello che il "Patto per le Eolie" aveva programmato riproponiamo un nostro articolo che riportava il "succo" di un comunicato emesso in quella occasione.
Patto per le Eolie da una parte è una associazione di secondo grado, che raggruppa tutte le espressioni ( partiti, movimenti, liste) che hanno si sono apparentate nel ballottaggio e riconosciute nella candidatura di Marco Giorgianni, dall'altra un vero e proprio movimento che si riunirà in assemblee con perdiodicità mensile affrontando, di volta in volta, gli argomenti di maggiore attualità dell'arcipelago. Quindi il ragruppamento uscito sconfitto dal ballottaggio del 28 maggio, non solo non smobilita ma annuncia una battaglia ferma ma non aggressiva, chiara ma senza acrimonia, decisa ma non esasperata. Uno dei primi punti sarà la verifica degli atti compiuti da Bruno come commissario all'emergenza. Una verifica che sarà richiesta a Lipari ma sollecitata anche a Roma da parte del Governo nazionale. L'assemblea ha anche deciso che sarà pubblicato un giornale con scadenza settimanale e che l'iniziativa si svilupperà in consiglio comunale, tramite l'azione unitaria degli otto consiglieri eletti ( cinque di centro e tre di centro sinistra), e nel paese con la mobilitazione, le petizioni, la controinformazione. Particolare attenzione verrà dedicata alle isole minori.
Un programma ambizioso e che sembrava al reale servizio dei cittadini. Ci è sfuggito qualcosa o, salvo qualche iniziativa, sono rimaste solo parole? Uno "sfogo" solo post-elettorale?
Vista la situazione di "sfascio" non sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche?