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mercoledì 1 ottobre 2008

Un ex lavoratore Italpomice: "Noi dimenticati".

Una lettera è stata inviata al presidente della Regione siciliana, all'assessore regionale ai beni culturali. ambientali e della pubblica istruzione, al prefetto di Messina e al sindaco del comune di Lipari da Bartolo Biviano, ex lavoratore della Italpomice. IL TESTO: “Nell’edizione del 22 settembre 2008 del Giornale di Sicilia a pag. 23 ho avuto modo di leggere un articolo dal titolo “Lavoratori ex Pumex, attendono risposta”, la dichiarazione resa dall’Assessore Regionale ai Beni Culturali On. Antonello Antinoro, che riporto integralmente: “ La salvaguardia delle isole Eolie, sito iscritto nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco, deve continuare ad essere un impegno prioritario del governo regionale. Al tempo stesso credo sia giusto dare risposte certe ai lavoratori della ex Pumex. La cessazione delle attività dell’azienda di estrazione ha ovviamente sconvolto la vita di questi dipendenti”.
Condivido pienamente quanto commentato dall’Assessore Antinoro, ma debbo però ricordare all’Assessore ed al Governo Regionale che a mantenere le Eolie nel sito Unesco non ha contribuito soltanto la cessazione dell’attività della Pumex, ma anche quella della Italpomice, che operava nella zona di Acquacalda di Lipari. Ma mentre sui lavoratori della Pumex si sono riversate le giuste attenzioni del Governo Regionale, del Prefetto di Messina, del Comune di Lipari e dei Sindacati, su quelli della Italpomice è stata registrata la totale indifferenza.Eppure anche i lavoratori della Italpomice hanno partecipato alle varie iniziative di protesta e sono stati presenti a Palermo ed in ogni altra sede. Ma, probabilmente perchè in numero esiguo (solo otto unità), sono stati ignorati ed abbandonati al loro destino dalle Istituzioni.
Chi scrive, Bartolo Biviano, residente in Lipari frazione di Acquacalda località Rocche, n° 28, dopo ben 34 anni di lavoro presso la società Italpomice si trova, ancora oggi, senza lavoro con moglie e figlia a carico a causa della cessazione dell’attività di estrazione della pomice.Ma pur se figli della stessa terra, pur se ospitiamo la stessa polvere bianca nei nostri polmoni, che spesso porta alla morte, ci è stato riservato un trattamento diverso. Stranamente per noi operai della Italpomice non esiste alcuna attenzione da parte del Governo Regionale e non ci viene data alcuna garanzia di lavoro, come se il futuro delle nostre famiglie non interessa. Mi domando, ma principalmente se lo chiedono i nostri figli, perchè questa disparità di trattamento? Naturalmente questa mia lettera non intende alimentare alcuna polemica “tra poveri”, dal momento che i lavoratori della Pumex hanno tutta la mia stima e solidarietà. Ma vuole richiamare l’attenzione delle Istituzioni Regionali, Provinciali e Locali affinchè assumino dei provvedimenti anche a sostegno dei lavoratori della Italpomice.
Spero che questo mio appello possa essere raccolto dal Presidente della Regione Siciliana, dall’Assessore Regionale BB.CC.AA. e P.I., convinto che intendono operare garantendo in modo uguale tutti i lavoratori della pomice.