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giovedì 18 dicembre 2008
Tirrenia: La Corte dei Conti "spinge" verso la privatizzazione
(Apcom) - Sulle prospettive del gruppo Tirrenia "permane un clima di incertezza che non giova all'esigenza di definire in tempi rapidi il processo di privatizzazione nel più ampio quadro della liberalizzazione del cabotaggio in Italia, imposta dall'appartenenza del nostro Paese all'Unione Europea". E' quanto afferma la Corte dei Conti nella sua relazione sulla gestione finanziaria delle Società per gli esercizi dal 2004 al 2007. A tale proposito, ricorda la Corte, "è da tener presente che il 31 dicembre 2008 verrà a scadenza la convenzione ventennale tra lo Stato italiano e la Società, in virtù della quale questa poteva godere di sovvenzioni pubbliche". Tutta la vicenda, compreso il passaggio alle Regioni delle compagnie regionali, aggiunge la Corte, "si trova in una situazione di stallo che non offre prospettive di possibile soluzione in tempi brevi, e a fronte di tale incerta situazione si riscontra che la gestione della Società, sia sotto il profilo economico che patrimoniale, presenta risultati negativi, se si considera che l'utile di esercizio più cospicuo che si è avuto negli ultimi due esercizi è di 23,135 milioni nel 2006 e di 14,050 milioni nel 2007". La parte passiva dello stato patrimoniale presenta debiti di 889,606 milioni nel 2006 e di 813,834 milioni nel 2007. Debiti che non trovano alcuna compensazione nei crediti assai modesti della parte attiva dello stato patrimoniale (209,164 milioni nel 2006 e 164,032 milioni nel 2007). Secondo la magistratura contabile, "la rilevante esposizione debitoria, prevalentemente nei confronti degli istituti di credito, oltre a generare notevoli interessi passivi, dimostra la scarsa potenzialità dell'impresa a creare risorse finanziarie necessarie per garantire nel tempo l'equilibrio di bilancio. Inoltre - si legge nella relazione - il modesto valore del patrimonio netto, rispetto a quello delle immobilizzazioni, dimostra che la maggior parte degli investimenti a lungo termine è finanziata con capitali di terzi". Dal 2004 al 2007 la Tirrenia ha ricevuto contributi in conto esercizio di importo complessivo pari ad 314,032 milioni. Di tali contributi, la parte ascrivibile ai "servizi in convenzione"in base al bilancio della Società ammonta a 265,567 milioni; la rimanente parte copre la remunerazione dei capitali investiti e compensa la Società dei minori introiti derivanti dall'applicazione di tariffe agevolate ai residenti nelle isole e ad altre categorie particolari. Negli anni in esame la Tirrenia ha conferito numerosi incarichi di consulenza, soprattutto in campo legale, con una spesa media, per ciascun anno, fra i 600 mila e i 400 mila euro, ma ridottisi a circa 140.000 euro nel 2007.La flotta navale, che al momento della fusione con Adriatica contava 36 unità, alla fine del 2007 era ridotta a 26 navi, 11 delle quali hanno una età che va dai 13 ai 32 anni. Su buona parte della flotta è iscritta ipoteca a favore di banche, a garanzia dei debiti a medio/lungo termine.