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venerdì 19 dicembre 2008

Regione: Promulgata la legge sui dipendenti Eas senza la parte impugnata dal Commissario

Rinviata ad oggi la votazione per l'approvazione del disegno di legge che autorizza il governo della Regione all'esercizio provvisorio del Bilancio per il prossimo trimestre. I lavori d'aula saranno preceduti dalla riunione della commissione bilancio, che dovrebbe intervenire sulle variazioni di fine d'anno. A determinare il cambio di programma l'intervento del Commissario dello Stato, il dott. Alberto Di Pace, che ha impugnato la legge per la gestione del servizio idrico e l'Eas in liquidazione, nella parte concernente il trasferimento del personale dell'ente in un ruolo speciale ad esaurimento della Regione, come si fece a suo tempo per i dipendenti Espi.
La legge, come ha stabilito ieri l'Ars nel corso di una breve seduta, sarà ugualmente promulgata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, priva delle parti impugnate dal Commissario dello Stato. Di conseguenza, saranno sbloccati i 72 milioni e 200 mila euro per i lavoratori forestali e, come previsto, saranno regolarmente versate le somme di un milione e 300 mila euro alla Fiera di Palermo e di 500 mila euro alla Fiera di Messina. Per il resto, compreso l'immediato futuro dei 479 dipendenti (fra cui 14 dirigenti), tutto dipende da quanto sarà deciso nel corso della giornata odierna, che si profila molto lunga.
Il Commissario dello Stato ha motivato l'impugnativa dell'art. 2 del disegno di legge n. 192 dal titolo "Norme in materia di gestione del Servizio idrico integrato e di personale" approvato dall'Assemblea regionale siciliana nella seduta del 10 dicembre scorso, sostenendo che tale norma viola gli articoli art. 3 e 97 della Costituzione. Ovvero, a suo giudizio, i 479 dipendenti Eas, con la loro immissione nella pubblica amministrazione, a prescindere dal particolare che si tratta di un ruolo ad esaurimento, riceverebbero un trattamento speciale rispetto a quello previsto per i comuni cittadini. Nella relazione che accompagna l'impugnativa, per cui avrebbe dovuto essere la Corte Costituzionale a deciderne la legittimità, il dottor Di Pace ha sostenuto che quella norma «è contraria al principio di buon andamento della pubblica amministrazione, poiché non corrisponde alla sussistenza di vacanze negli organici regionali e ad una preventiva verifica dell'obiettiva esigenza di avvalersi di ulteriori unità di personale».
Non solo. Oltre alla inesistenza di vuoti d'organico da surrogare con i 479 dipendenti Eas, per il Commissario dello Stato "l'iniziativa legislativa appare connotarsi unicamente quale strumento per garantire stabilità occupazionale a una determinata categoria di dipendenti. L'inserimento nei ruoli regionali non è infatti connesso a comprovate e specifiche esigenze di pubblico interesse, mancando una preventiva ponderata verifica delle eventuali vacanze negli organici e della necessità di avvalersi del personale in questione in assenza del trasferimento di nuove funzioni e compiti agli uffici regionali».
«Che l'immissione nell'amministrazione regionale di detto personale non sia supportato da obiettive esigenze funzionali – ha rilevato il commissario dello Stato - emerge anche dal rilievo che i dipendenti in questione, secondo il dettato dell'art. 2, saranno utilizzati dall'Eas in liquidazione e da amministrazioni comunali e provinciali, nonché dagli enti di cui all'art. 1 della legge regionale 10/2000, dalle agenzie e - in ultimo - negli uffici della Regione. È dunque evidente che il legislatore ha inteso privilegiare le pur plausibili aspettative di stabilità occupazionale dei soggetti destinatari della norma, piuttosto che le effettive esigenze della pubblica amministrazione».
Tirate le somme, per il Commissario dello Stato, il provvedimento che si voleva adottare avrebbe avuto esclusivamente «carattere assistenziale, di sostegno all'occupazione, al di fuori dei vincoli che, secondo la Costituzione, incontrano i rapporti di pubblico impiego». In pratica, si sarebbe dovuta operare una modifica della pianta organica e prevedere i relativi concorsi. Comunque, con l'abrogazione dell'art. 2 della legge, effettuata ieri sera dall'Ars, è, di fatto decaduta, anche l'impugnativa. Resta aperto il problema della collocazione dei 479 dipendenti Eas, al quale si cercherà di trovare una soluzione in tempi brevi.