Paura anche ad Acquacalda e Quattropani: Lipari in emergenza idrogeologica
Cede un parapetto a Porticello
Salvatore Sarpi
Da ieri un cartello che sottolinea l'assenza pluriennale dello Stato e l'agonia a cui è sottoposta una intera collettività è apparso ad Acquacalda in prossimità del tratto della Provinciale crollato in mare nel novembre scorso. Un cartello più che mai eloquente e che esprime, in modo più che evidente, la fiducia che i cittadini di Acquacalda hanno nei confronti delle istituzioni. Ad un mese dal crollo del tornante, di cui una ulteriore porzione è finita in mare proprio nelle ultime ore per il maltempo, la frazione dell'isola di Lipari infatti continua a restare spezzata in due. I previsti lavori di realizzazione di una "bretella" non sono ancora iniziati, non certo per responsabilità della ditta incaricata, ma piuttosto, da quel che trapela, per una situazione non certo confortante venuta fuori dai sondaggi effettuati in quella parte del sottosuolo. E intanto come è ben visibile dal mare la parete rocciosa sottostante alla strada continua a sgretolarsi e non soltanto in quella zona. Ma in quella parte dell'isola le emergenze non mancano davvero. Sempre più critica è la situazione nell'area che va da Porticello(ex cave di pomice) ad Acquacalda. Ieri mattino, proprio mentre erano al lavoro gli uomini della Provincia regionale, intenti a ripulire l'arteria dai detriti pomiciferi trascinati dalle acque meteoriche de giorni scorsi, ha ceduto un'ampia porzione (circa tre metri) del parapetto in cemento che delimita da un lato la sede stradale Provinciale. Il crollo si è verificato proprio in prossimità di un ponte sotto il quale scorre un grosso canalone artificiale e che, qualche anno fà, era stato interessato da una vera e propria tracimazione di acqua e materiale pomicifero. L'evento rende estremamente pericoloso il transito, specie nelle ore notturne, in quella zona dove, tra l'altro, le ultime piogge hanno fatto cedere un muro di contenimento all'interno del quale scorrono durante i temporali le acque che scendono dalla ex cava Pumex. Gli uomini della Provincia, coordinati dal geom. Vito Torre, hanno cercato di tamponare al meglio la situazione ma il rischio resta alto. Da una parte dell'isola all'altra la situazione non cambia di molto. A Quattropani, la località di Caolino, una più belle ed importanti dal punto di vista ambientale, meta annualmente di centinaia e centinaia di turisti, è praticamente irragiungibile. Dal costone sovrastante la strada si è staccato un consistente quantitativo di materiale che ha ostruito l'intera sede stradale.