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martedì 28 aprile 2009

Le Eolie e i finanziamenti Unesco di PIETRO LO CASCIO

(PIETRO LO CASCIO) Non è passata inosservata la notizia (si veda la Gazzetta del Sud del 25.04.09) che, stando alla delibera n. 372 della giunta regionale del 29.12.08, le uniche aree della Provincia di Messina ammesse ai finanziamenti del POIn (Programma Operativo Interregionale) siano state le Isole Eolie. L’arcipelago figura nella lista dei siti siciliani destinati a una valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico – e pertanto ammessi a congrui finanziamenti (si parla di oltre 280 milioni di euro) – soltanto grazie alla sua appartenenza alla World Heritage List dell’Unesco. Per una volta, dunque, essere “Patrimonio dell’Umanità” paga. Non sorprende il silenzio, in questo caso, del principale detrattore di questo prestigioso riconoscimento, il sindaco Bruno, che in questi anni si è distinto insieme alla sua amministrazione per:
1) addebitare all’Unesco presunte responsabilità sulla situazione attuale di disagio dei lavoratori della Pumex, quando è noto come il destino degli stessi sia stato oggetto di un avvilente mercimonio elettorale da parte di esponenti della maggioranza a livello comunale e regionale;
2) avversare il famoso Piano di Gestione del Sito Unesco realizzato dalla Regione Siciliana, nonostante al Comune di Lipari fossero stati dati l’occasione e i soldi per dire la propria e non subire “imposizioni dall’alto” tramite uno “studio per un modello di piano di gestione”, la cui consistenza è stata però giudicata assolutamente insufficiente;
3) non perdere occasione per avviare sterili polemiche con l’Unesco e i suoi rappresentanti nazionali sulle indicazioni fornite in materia di megaprogetti e, in generale, di gestione e di sviluppo del nostro territorio.
Nonostante tutti gli sforzi del sindaco Bruno, le Eolie beneficieranno fino al 2013 di una notevole opportunità per sviluppare e potenziare la loro offerta turistica, puntando finalmente sulla destagionalizzazione e sulla diversificazione della stessa. Sarebbe apprezzabile un atto di onestà intellettuale da parte dei nostri amministratori, riconoscendo – per una volta – il ruolo positivo giocato dall’Unesco in questa vicenda; ma, alla luce dell’atteggiamento becero dimostrato finora dalla maggioranza, non coltiviamo particolari illusioni in questo senso.